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Indagato Di Battista senior per gli insulti a Mattarella?

Il padre del pentastellato Alessandro, settimana scorsa, se l’era presa con la massima carica dello Stato

Indagato Di Battista senior per gli insulti a Mattarella?

Vittorio Di Battista potrebbe essere indagato per le minacce social a Sergio Mattarella.

Il padre del pentastellato Alessandro, settimana scorsa, se l’era presa con la massima carica dello Stato, colpevole – a suo dire – di osteggiare in tutto e per tutto la formazione del governo Lega Nord-Movimento 5 Stelle, etichettando più volte Mattarella come “poveretto” e “Mister Allegria”, e invitandolo a fare la cosa più giusta per evitare problemi e seccature.

Inoltre, nel post incriminato aveva addirittura evocato la presa della Bastiglia ai danni del Quirinale. Il suo messaggio era poi stato rimosso da Facebook, ma ormai la procura di Roma si era già mossa a tutela del Quirinale e potrebbe aver aperto un fascicolo anche contro di lui. Così, come scrive il Corriere della Sera, il suo nome potrebbe essere stato iscritto nel registro degli indagati.

Comunque, al momento, è ancora a carico di ignoti il procedimento aperto nei giorni scorsi dalla dopo il post su Facebook contro Sergio Mattarella riconducibile a Vittorio Di Battista: è quanto si apprende negli ambienti di Piazzale Clodio. Il fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e affidato al pm Eugenio Albamonte, contempla il reato di "offesa alla libertà del Presidente della Repubblica "(articolo 277 del codice penale). A determinare il via all'inchiesta è stata una segnalazione dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale della capitale che stanno portando avanti una serie di accertamenti finalizzati a identificare l'autore del post incriminato, che sarà poi iscritto sul registro degli indagati.

Di Battista indagato?

Oggi, Vittorio Di Battista ha così commentato su Facebook la notizia, scherzandoci su: “Notizie giornalastristiche mi informano dell'apertura di un fascicolo di indagine aperto sul mio conto, presumo per vilipendio. Come tutti dicono, in questi casi, ho la massima fiducia nella Magistratura e la massima sfiducia nei confronti dei nostri "reggitori".

Vi terrò al corrente ma sappiate che gli aranci non siciliani, mi causano bruciori di stomaco”.

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