La sparata ferragostana del deputato grillino Alessandro Di Battista, secondo il quale il terrorismo è «la sola arma violenta rimasta a chi si ribella», ha l'effetto di sollevare un coro unanime di reazioni sdegnate, senza distinzione di colore politico. «Panzanate dei grillo-droni» secondo gli ex grillini Lorenzo Battista e Luis Alberto Orellana. «Vaneggiamenti» per l'azzurra Stefania Prestigiacomo. «Parole da non sottovalutare» perché «pericolose per la tenuta di principi sui quali non si può transigere» secondo la governatrice del Friuli-Venezia Giulia, Deborah Serracchiani, mentre il responsabile sicurezza del Pd Emanuele Fiano critica «l'insopportabile copertura morale» che le dichiarazioni del grillino danno al terrorismo. Le sole variazioni nei commenti sono nel tono, sarcastico o sdegnato. Se il viceministro degli Esteri, Lapo Pistelli è «impressionato dalla pochezza e dalla superficialità delle parole di Di Battista», il deputato azzurro Luca D'Alessandro, nemmeno nomina il collega pentastellato: «Chi giustifica il terrorismo è solo un povero deficiente, un mentecatto, un cretino». Qualcuno vuole le sue dimissioni, come i democratici Michela Rostan e Dario Ginefra. « Game over per la credibilità e per il margine di tollerabilità del M5S» è invece il commento di Daniela Santanché alle «vergognose» parole di Di Battista.
La cui giustificazione del terrorismo per il vicesegretario Udc Antonio De Poli «è un gesto di ignoranza che ferisce la comunità occidentale». «Fa pena la sua ignoranza, indigna la sua arroganza», specifica Nunzia De Girolamo (Ncd), mentre il senatore di Fi Francesco Giro bolla le dichiarazioni come «stupide e inutilmente provocatorie», ma che «fanno parte del personaggio». «Personaggio» accusato di intelligenza col nemico da Gianfranco Librandi di Scelta civica e da Anna Ascani del Pd. Per quest'ultima «chi giustifica il terrorismo ne è corresponsabile», Librandi oltre alla «complicità» rimarca come M5S «non tratta con il governo sulle riforme» ma «è disponibile a sedersi a un tavolo con chi appende teste mozzate ai cancelli». Dura l'europarlamentare azzurra Lara Comi, per la quale le parole di Di Battista sono «un'offesa alla democrazia, un insulto alla memoria delle tante vittime che il terrorismo ha mietuto». In molti colgono la tempistica estiva delle controverse dichiarazioni del grillino, considerate «deliri d'estate» da Lucio Romano di «Per l'Italia» e «deliranti» dal parlamentare del Carroccio Matteo Bragantini, che invoca l'intervento di Grillo. Anche Stefano Pedica del Pd osserva che «Di Battista a Ferragosto deve aver preso un brutto colpo di sole». Ma le «condizioni atmosferiche non giustificano Di Battista», twitta il senatore Pd Andrea Marcucci: «Parole farneticanti. Impossibile che abbia preso colpo di sole». Tenta la sintesi il responsabile comunicazione Pd Francesco Nicodemo, spingendosi dal «colpo di sole al colpo di sonno (della ragione che genera mostri)» e invitando «Dibba» a «riposarsi un po'».
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