Un gruppo di insospettabili, influencer, militari e opinionisti, sarebbe al soldo di Mosca con l'obiettivo di destabilizzare il governo italiano e orientare l'opinione pubblica. Il ministro della Difesa Guido Crosetto consegna la rivelazione bomba al giornalista Bruno Vespa nell'ultimo libro Finimondo in uscita domani per Mondadori-Rai Libri.
"La Russia ci sta già attaccando con una guerra ibrida e cognitiva - spiega Crosetto. Senza che neppure noi stessi, in qualità di normali cittadini ce ne accorgiamo, la sua propaganda è entrata nel cervello e nella formazione culturale di tanta gente, indirizzandola attraverso un utilizzo sofisticato dei social e di altri strumenti dell'informazione, con una infiltrazione scientifica e anche con l'infiltrazione classica della corruzione". Uno scenario inquietante che subito mette in moto il classico valzer di botta e risposta.
Non è la prima volta che il titolare della Difesa alza l'allarme sulla penetrabilità delle istituzioni italiane da parte di competitor russi ma anche cinesi. La Difesa da tempo ha predisposto un'unità di monitoraggio sulle minacce russe e cinesi. Quando Crosetto parla di insospettabili a chi si riferisce? Da fonti della Difesa il Giornale è in grado di descrivere il profilo degli infedeli al servizio di Mosca. Si tratta nella maggior parte di influencer e professori universitari. Ma tra i soggetti attenzionati figurerebbero anche imprenditori in settori strategici.
"La Russia ha una grandissima scuola in questo campo e noi siamo uno dei paesi più sensibili alla penetrazione interna. Noi siamo il principale paese europeo che i nostri nemici vogliono destabilizzare, terrorizzare, inquinare e rendere instabile. L'Italia è l'unica nazione stabile in Europa e proprio per questo motivo siamo l'obiettivo principale. Sotto il profilo dell'infiltrazione di potenze ostili, da noi può succedere davvero di tutto'' continua il ministro.
Il Copasir ha allertato le antenne predisponendo un dossier sulla disinformazione russa. Le rivelazioni di Crosetto inevitabilmente irrompono nel dibattito politico. Carlo Calenda incalza il ministro: "Vada in procura e denunci". Il leader dei Verdi Angelo Bonelli chiede un'informativa in Parlamento. Il ministro in serata sui social prova a correre il tiro: "Il mio era un ragionamento sulla guerra ibrida" e ricorda alla stampa il caso di Biot, l'ufficiale che vendeva segreti miliari ai russi. Nel colloquio con Vespa Crosetto rilancia anche il tema del conflitto: "Nessun paese UE ha deciso una chiusura all'esportazione di armi come l'Italia. Nessuna nazione ha aiutato la Palestina come la nostra. Eppure in nessun paese ci sono state le polemiche che abbiamo avuto da noi".
Crosetto fa il punto anche sullo stallo nel conflitto tra Ucraina e Russia: "I morti ucraini sono 520.000, i morti russi più di 1 milione. La differenza è che gli ucraini conoscono le loro perdite, il popolo russo non ne ha idea. Riconquistare i territori perduti nel 2014 e dopo il febbraio 2022, oggi è considerato da tutti impossibile La Russia non li cederà mai e l'Ucraina non avrà la forza per riconquistarli da sola, anche con il nostro aiuto. Putin non può tornare indietro anche perché ha cambiato la costituzione facendo diventare i territori occupati russi a tutti gli effetti e si è messo quindi nella condizione di non poter trattare.
Spetta agli ucraini decidere se il sacrificio più grande sia la cessione dei territori o la continuazione di una guerra sanguinosa che potrebbe peggiorare". Parole che scaldano il dibattito politico e accendono gli attacchi della sinistra.