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Intercettazioni, sì del Cdm alla riforma: entrerà in vigore tra 6 mesi

"Abbiamo un Paese che utilizza le intercettazioni per contrastare la criminalità", ha dichiarato il ministro Orlando

Intercettazioni, sì del Cdm alla riforma: entrerà in vigore tra 6 mesi

Il Consiglio dei ministri che ha varato definitivamente il decreto legislativo che riforma il sistema delle intercettazioni. "Abbiamo un Paese che utilizza le intercettazioni per contrastare la criminalità e non per alimentare pettegolezzi o distruggere la reputazione di persone che non sono sottoposte a procedimenti penali", ha dichiarato il ministro della Giustzia, Andrea Orlando.

I punti centrali del provvedimento entreranno in vigore 180 giorni dopo la sua pubblicazione a gennaio.

"Ora abbiamo un quadro più chiaro delle conversazioni che vanno tolte dai fascicoli perché non hanno rilevanza penale e vanno distrutte. Ci sono inoltre una serie di responsabilità riferite ai capi degli uffici in ordine alla custodia e alla distruzione di ciò che è penalmente rilevante", ha aggiunto Orlando.

"Senza restringere, anzi autorizzando addirittura a intercettare in modo più agevole per i reati contro la P.a., introduciamo una serie di vincoli e di divieti che impediscono di utilizzarli come strumenti di diffusione di notizie improprie che ledono la personalità di soggetti non coinvolti nelle indagini", ha concluso il ministro.

Le novità

Mai più trascrizioni di intercettazioni irrilevanti per le indagini; regole per l'utilizzo dei virus-spia come il Trojan; solo "brani essenziali" e quando "è necessario" nelle ordinanze di custodia cautelare; un nuovo reato nel codice penale: la "diffusione di riprese e registrazioni di comunicazioni fraudolente", punito con la reclusione fino a 4 anni, accesso legittimo dei giornalisti alle ordinanze del gip, una volta che le parti ne hanno avuto copia.

Questi i punti essenziali della nuova legge sulle intercettazioni.

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