Intesa sullo Sport, cambia il decreto

Governance dei grandi eventi, recepiti i rilievi del Colle. Salvini: "Ora un'altra via"

Intesa sullo Sport, cambia il decreto
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ìDue su due. Tecnicamente, si potrebbe definire una marcia indietro: la maggioranza dà retta al Colle e corregge gli articoli contestati del decreto sport. Stralciata la parte sulla commissione che verifica i conti, rimandata a tempi migliori pure quella sul potere di gestione degli eventi. Politicamente però il significato è diverso. Dopo aver evitato lo scontro con il Quirinale, il governo, spiega Matteo Salvini, "troverà un'altra strada concordata" per far passare comunque le grandi manifestazioni passeranno sotto il diretto controllo di Palazzo Chigi. Dalle Olimpiadi invernali Milano-Cortina, alla coppa America di vela a Napoli, alle Atp finals di tennis a Torino, tutto verrà coordinato da Sport e Salute. Resta da vedere come e quando.

Settimane di mediazioni, trattative last minute, un ministro, Luca Ciriani (foto), impegnato in un difficile lavoro di rammendo. Le obiezioni del Quirinale hanno preso di mira due articoli che non presentano quei caratteri di necessità e urgenza previsti dallo strumento del decreto. Il primo, il 9 quater, stabilisce che "la gestione, il monitoraggio e l'organizzazione degli eventi per i quali vengano impegnati contributi superiori a 5 milioni di euro" vada affidata a Sport e Salute. Il secondo, l'11, riguarda la commissione di revisione dei conti delle società di calcio e basket. La maggioranza vuole creare una corsia preferenziale per l'assunzione del personale già utilizzato a tempo determinato dalle federazioni. Ma qui il Colle ha sollevato un problema costituzionale: negli enti pubblici in genere si entra per concorso e non per una stabilizzazione mascherata. E c'è pure un terzo punto critico, se tocca al Tar o al giudice a derimere le controversie sui versamenti dei contributi. Norma "di natura ordinamentale", quindi nessuna fretta, nessuna necessità di un decreto. Da sempre il capo dello Stato critica i dl omnibus dove dentro c'è di tutto. E d'estate la tendenza si accentua. "Faremo delle modifiche in aula", promette Ciriani.

Così, tra la voglia di vacanze, il rischio di far scadere i tempi del provvedimento e di tornare in Parlamento a Ferragosto e l'ansia di mantenere i buoni rapporti con il presidente, il centrodestra decide di seguire i consigli del Quirinale e al Senato mette mano all'articolo 11, lasciando però in sospeso quello più corposo e politico sulla governance. Che non si può cambiare, spiegano dall'esecutivo, solo rimandare. "Bisogna seguire criteri di oggettività e trasparenza nell'uso delle risorse dello Stato, evitando la discrezionalità dei soggetti organizzatori e delle società private che altrimenti continuerebbero a organizzare eventi senza l'obbligo di attenersi ai parametri e senza controllo pubblico".

Matteo Renzi parla di "pasticcio": "Le sorelle d'Italia e Abodi battono in ritirata, Sport e Salute non metterà le mani su un evento che funziona come il tennis". Ora comunque il testo tornerà alla Camera per "modifiche chirurgiche" prima della terza e ultima lettura, una corsa contro il tempo, con un orecchio agli umori del Colle.

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