Coronavirus

Intesa zona bianca: stop al coprifuoco, le attività riaprono (non le discoteche)

Accordo governo-Regioni. Nuove norme per bar, ristoranti, piscine e palestre nella fascia con minori restrizioni. Pressing sui locali da ballo, ma Speranza frena. Gelmini: "Clima di collaborazione"

Intesa zona bianca: stop al coprifuoco, le attività riaprono (non le discoteche)

L'idea di una zona bianca rafforzata viene annacquata dai governatori che ieri si sono riuniti in conferenza Stato-Regioni per discutere della proposta da consegnare al governo in vista di nuove riaperture. I governatori si sono confrontati su tre punti: la possibilità di mantenere il coprifuoco (dalle ore 24) nelle fasce bianche, le vaccinazioni ai turisti nelle zone di vacanza e l'ipotesi di limitare l'accesso a bar e ristoranti solo ai tavoli anche in zona bianca. Dopo un lungo confronto la Conferenza Stato-Regioni guidata dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, boccia l'ipotesi della conferma del coprifuoco nelle regioni che dalla prossima settimane saranno promosse in fascia bianca. Il decreto in vigore prevede che il coprifuoco in tutta Italia scatti a mezzanotte dal 7 giugno e venga eliminato dal 21 giugno.

Nel documento, elaborato dai governatori, c'è la proposta della cancellazione del coprifuoco nelle Regioni in fascia bianca. Proposta che sarà recepita da un'ordinanza del ministro Roberto Speranza. Altra novità è la richiesta di anticipare la riapertura delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente dispone già la riapertura in un momento successivo: discoteche e wedding. Con delle regole chiare: per le cerimonie sarà consentita la partecipazione solo a chi è in possesso di uno dei requisiti per il green certificate. Che servirà anche per poter entrare in discoteca, quando riapriranno non prima di luglio nonostante il pressing delle Regioni. I governatori chiedono, inoltre, il superamento delle limitazioni orarie alla circolazione e alle attività, fermo restando il rispetto degli obblighi sull'utilizzo di mascherine e distanziamento. Altro punto, oggetto di confronto, è la possibilità di effettuare le vaccinazioni ai turisti anche fuori Regione. La conferenza Stato-Regioni converge sulla proposta di garantire la seconda dose a chi va in vacanza per periodi lunghi, almeno dalle tre settimane in poi. La prima ipotesi prevedeva un periodo di sette giorni. Nuove norme anche per bar, ristoranti, piscine, palestre e impianti. Negli spogliatoi di palestre, piscine e centri benessere è precluso l'uso delle docce. Il Cts raccomanda di non utilizzare gli spogliatoi in palestra, ma è possibile farlo in piscina. Nelle seggiovie la portata massima è al 100% della capienza con obbligo di mascherina a protezione delle vie respiratorie (chirurgica o superiore). La portata è ridotta al 50% se le seggiovie vengono utilizzate con la chiusura delle cupole paravento. Nei ristoranti al chiuso la mascherina andrà tenuta sempre, anche al tavolo, «tranne nei momenti del bere e del mangiare». Confermato l'obbligo mascherina per il personale. Non si indica un numero massimo di persone per tavolo, al momento non più di 4. Si raccomanda di «rendere disponibili prodotti per l'igienizzazione delle mani per clienti e personale anche in più punti del locale».

Per le spiagge e gli stabilimenti balneari serve «definire il numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d'aria. «Siamo avviati verso una progressiva riapertura del Paese. Questo è stato possibile solo grazie al successo della campagna vaccinale, grazie al lavoro del generale Figliuolo e a quello delle Regioni, che stanno seguendo le linee guida nazionali.

In Conferenza Stato-Regioni c'è un clima di grande collaborazione, si lavora bene, e si rema tutti nella stessa direzione», commenta il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, intervenendo a Restart, in onda su Rai2.

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