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Inutili? Gli over 65 salvano l'Italia

Inutili? Gli over 65 salvano l'Italia

Beppe Grillo, nato il 21 luglio 1948, sostenendo che agli anziani va tolto il diritto di voto perché incapaci di decidere correttamente, mentre il voto andrebbe dato ai 16enni, è caduto nel paradosso di Epimenide, filosofo di Creta nell'antica Grecia, cittadino che affermò che i cretesi sono bugiardi. Essendo di Creta, la sua affermazione non era credibile. Grillo ha 71 anni e, in base a ciò che afferma, a quell'età si decide in base a pregiudizi. Sicché la sua proposta non è credibile. Essa, comunque, implica che il Parlamento italiano avendo scelto come presidente della Repubblica Sergio Mattarella nato luglio 1941, che, quando fu eletto, ne aveva di più di 65, non è in grado di prendere buone decisioni. Poiché dei precedenti presidenti della Repubblica, solo Francesco Cossiga quando è stato eletto aveva 57 anni e nessuno ne aveva meno di 65, salvo Leone a 63 anni, le loro decisioni non furono generalmente buone, e - in particolare - non lo furono quelle di Einaudi, eletto a 74 anni, di Gronchi a 78, di Segni a 70, di Pertini a 81, di Scalfaro a 74, di Ciampi a 78, di Napolitano a 80. In effetti il teorema di Grillo avrebbe la sua logica, in quanto molti dei parlamentari che hanno eletto il presidente della Repubblica avevano superato i 65 anni. Ma senza gli anziani l'Italia non avrebbe una ricchezza adeguata a controbilanciare l'enorme peso del nostro debito pubblico. Infatti, gli anziani con più di 65 anni hanno il 28% del patrimonio nazionale complessivo e che le famiglie indebitate al di sopra dei 65 anni sono solo il 7% del totale, mentre le famiglie indebitate con non più di 25 anni sono il 22% nel totale, quelle fra i 25 e i 45 anni sono il 32% e quelle indebitate fra i 46 e i 65 anni sono il 29%. Inoltre il 34% del patrimonio immobiliare è posseduto dai pensionati, contro il 51% posseduto da lavoratori dipendenti e il 17 da lavoratori autonomi e imprese. I tributi patrimoniali sugli immobili dal governo Monti in poi sono stati triplicati e danno circa 24 miliardi annui, di cui gli anziani posseggono il 34%: sicché questi anziani a cui Grillo vuole togliere il diritto di voto danno più di un terzo del gettito dei tributi patrimoniali immobiliari e il governo a maggioranza pentastellata, aumenta le tasse patrimoniali sugli immobili. Se a ciò si aggiunge il taglio delle pensioni cosiddette d'oro e quello delle pensioni dei parlamentari, particolarmente alto per quelli con maggiore anzianità di servizio e la guerra del governo giallo rosso (ma in realtà tutto rosso) al denaro contante, che serve in particolare agli anziani, per fare fronte a loro imprevisti che impediscono loro di usare bancomat e carte di credito e che spesso debbono delegare le loro spese ad altri, a cui non gradiscono affidare il bancomat, è evidente che si vanno aumentando i gravami a loro carico mentre si vuole togliere loro il diritto di voto. Nel mio volumetto «Fuori dal coro», distribuito con il Giornale e intitolato Gli anziani salvano l'Italia, ho messo in luce che il 20% delle famiglie di ultra 65enni ospitano figli non ancora usciti dal nucleo familiare e che il 33% dei nonni si prende quotidianamente cura dei nipoti.

Che da loro apprendono le proprie radici di italiani.

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