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"Inutili": è scontro sui servizi segreti

Forza Italia e Lega all'attacco: "In Italia andirivieni di stragisti. Chi vigila?". Ncd in difesa: "L'intelligence lavora bene"

"Inutili": è scontro sui servizi segreti

Roma - La notizia che due degli attentatori di Parigi e Bruxelles sono transitati in Italia prima di mettere la firma dell'Isis sulle stragi che hanno insanguinato l'Europa, scatena una polemica politica sui nostri 007 e sulla loro reale capacità di intercettare le cellule di jihadisti dormienti.

Maurizio Gasparri, di Forza Italia, non usa giri di parole per dire che «questo andirivieni di stragisti» è possibile perché «i servizi segreti italiani sono inutili». «A cosa servono? Quanto ci costano? Come proteggono la sicurezza della comunità internazionale? È ora di azzerare queste strutture, non certo di affidarle a Carrai, l'amico del cuore di Renzi», attacca il vicepresidente del Senato. E la sua è soltanto la prima di una sfilza di reazioni all'ultima rivelazione sui passaggi in Italia dei terroristi islamici, che la portavoce nazionale del Nuovo centrodestra, Valentina Castaldini, prova a stoppare sul nascere definendo inutile la polemica perché sia Salah Abdeslam che Khalid El Bakraoui sono cittadini con passaporto europeo e perché «il nostro sistema di intelligence ha dimostrato di essere efficiente ed efficace». «Ma la portavoce di Ncd è anche portavoce dei servizi segreti?», chiede stizzito Gasparri.

Sono comunque in molti, nel centrodestra, a porsi delle domande sulle capacità dei servizi. Anche Daniela Santanchè: «È evidente che l'Italia è diventata la terra di nessuno dove i terroristi possono tranquillamente transitare senza essere individuati come tali», dice la deputata di Forza Italia. Per evitare il radicamento di cellule terroristiche, a suo dire, «la nostra intelligence deve essere messa in condizione di lavorare in modo efficace sul territorio: serve un lavoro preciso - spiega - fatto di mappature dei luoghi che frequentano i soggetti sospetti, schedature delle persone con cui entrano in contatto e delle loro abitudini». Preoccupato dalle notizie dei kamikaze transitati in Italia è anche l'europarlamentare di Fi, Stefano Maullu, il quale sollecita una svolta immediata: «Non possiamo permettere che i terroristi passino indisturbati nel nostro Paese. È necessario un cambio nelle politiche dell'intelligence: dobbiamo scovare i terroristi prima che sia troppo tardi e per farlo occorre conoscere chi sono, come si muovono, i posti e le persone che frequentano, anche se restano solo un giorno nel nostro territorio». Pure Ignazio Abrignani, di Ala, ritiene i nostri 007 non all'altezza della situazione: «I servizi italiani - sostiene - devono subito reagire e concentrarsi sulla sicurezza nazionale. Si devono potenziare gli strumenti per bloccare la circolazione di questi criminali utilizzando tecniche adeguate come mappare i movimenti dei terroristi». La Lega va all'attacco con Paolo Grimoldi, che accusa il premier Matteo Renzi di «negare l'evidenza»: «Continua a blaterare di investire in cultura per prevenire la minaccia terroristica - dice -, ma nelle ultime ore stiamo vedendo che è già troppo tardi, che in Italia i terroristi ci sono già o ci sono passati».

A difendere il lavoro dei nostri servizi ci pensa Fabrizio Cicchitto, Ncd, che invita ad evitare le polemiche: «Basta attacchi, in una situazione così difficile la cosa peggiore che si possa fare è quella di dare un senso di sbandamento e precarietà». Lo stesso invito arriva dalla senatrice Manuela Repetti, portavoce di Ala: «Oggi più che mai le forze politiche dovrebbero essere unite contro un nemico comune e una minaccia drammatica e feroce.

E i Servizi, comunque, stanno facendo un lavoro importante».

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