Mentre un portavoce dell'esercito iraniano reitera le minacce di distruzione totale di Tel Aviv già pronunciate venerdì scorso dall'ayatollah Ahmad Khatami, il ministro degli Esteri Javad Zarif è partito per un tour diplomatico destinato nelle intenzioni del regime islamico a raccogliere sostegno per il mantenimento dell'intesa sul nucleare. È su questa contraddizione di toni e contenuti che si gioca la partita più delicata per Teheran dopo che Donald Trump ha deciso il ritiro degli Stati Uniti dal trattato firmato tre anni fa dal suo predecessore Barack Obama. Nei prossimi tre giorni Zarif parlerà con tutti i leader dei Paesi che vogliono restare nell'accordo sul nucleare di Teheran: sarà prima in Cina, poi in Russia e infine martedì volerà a Bruxelles per partecipare a un vertice organizzato con Germania, Francia e Regno Unito dall'Alto rappresentante dell'Ue Federica Mogherini, convintissima sponsor del salvataggio dell'intesa.
Zarif chiederà agli europei garanzie certe sul mantenimento delle relazioni commerciali con l' Iran, messe a rischio dalle sanzioni americane. Minaccerà in alternativa la ripresa «su scala industriale» dell'arricchimento dell'uranio, materiale necessario per la realizzazione di ordigni nucleari. Il tutto mentre echeggiano le sinistre promesse di devastazione lanciate dal generale Abbas Sadahì, portavoce dell'esercito di Teheran: «Se Israele sarà davvero così irresponsabile da attaccarci, non esiteremo a radere al suolo Tel Aviv e Haifa». L'ufficiale ha poi ricordato che i tre eserciti della Repubblica Islamica dell'Iran, ossia l'esercito regolare (Artesh), i Pasdaran (Guardiani della Rivoluzione Islamica) e l'esercito dei volontari (Basij), sono pronti per rispondere a qualsiasi aggressione all' Iran. «Loro (gli israeliani, ndr) sanno bene che non possono attaccare e scappare come un tempo. Il 7 giugno scorso l'Isis ha attaccato Teheran e qualche settimana dopo abbiamo risposto con sette missili su Deir Ezzor, uccidendo oltre 150 terroristi. I nostri missili sono stati precisi», ha ricordato Sadahì.
«Tel Aviv e Haifa sono nel raggio dei missili di Teheran e l'Iran non esiterà a colpire, in caso di attacco israeliano», ha concluso il generale iraniano.Proprio ieri, intanto, Israele ha sparato alcuni missili nel nord di Gaza e distrutto un tunnel diretto verso lo Stato ebraico.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.