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Ischia, blitz dei carabinieri in Comune

Sequestrati documenti, una ventina di indagati. Intesa su Legnini commissario

Il disastro di Ischia
Il disastro di Ischia

La Procura di Napoli stringe il cerchio per accertare le responsabilità della frana del 26 novembre scorso a Casamicciola nella quale hanno perso la vita otto persone mentre quattro risultano disperse. I carabinieri su mandato dei magistrati hanno fatto irruzione al Comune di Casamicciola per sequestrare atti e documenti. Gli inquirenti puntano a ricostruire in quelle carte le ore precedenti la tragedia con l'obiettivo di appurare omissioni e negligenze. L'indagine si muove in varie direzioni. Sarebbero almeno tre i filoni aperti dai magistrati coordinati dal capo Giovanni Melillo. Il fascicolo è nelle mani di Simona di Monte, ex pm di punta dell'Antimafia napoletana. Nelle prossime ore - dalle informazioni che trapelano dagli uffici giudiziari - potrebbero finire sul registro degli indagati per disastro colposo almeno 20 persone tra funzionari, sindaci e dirigenti dei vari enti. Si ipotizza una maxi-inchiesta.

Il pool sta riannodando tutta la catena istituzionale: dal commissario prefettizio di Casamicciola Simonetta Calcaterra ai dirigenti di Regione e Prefettura. Il primo filone si focalizza sugli allarmi ignorati. In particolare sono state acquisite tutte le mail (anticipate dal Giornale) inviate a 23 destinatari (Regione, Città Metropolitana, Prefettura, commissariato di governo) dall'ex sindaco di Casamicciola Giuseppe Conte. Nel mirino dei magistrati non ci sono solo le figure apicali, che potrebbero essere chiamati in causa per responsabilità indiretta in virtù del ruolo svolto, ma anche la catena amministrativa inferiore. Il secondo filone è sull'abusivismo edilizio. E qui le indagini dei magistrati punterebbero ad accertare le inadempienze da parte di funzionari e amministratori locali nell'esecuzione dei provvedimenti di demolizione degli immobili fuorilegge. In pratica i magistrati contesterebbero a sindaci e funzionari ritardi nell'acquisizione al patrimonio comunale delle case abusive e la mancata demolizione. Il terzo e ultimo filone va sui fondi. E in particolare la mancata esecuzione dei progetti finanziati, due nel 2010, che avrebbero dovuto mettere in sicurezza l'area. L'inchiesta madre è disastro colposo. Dalla quale discendono i tre filoni.

Nel mirino dei pm è finita anche l'attività dei commissari per la ricostruzione, dopo il sisma di Ischia del 2017. Mentre la politica sembrava essersi inceppata sulla nomina del commissario. Lo scontro tra governo e regione Campania aveva fatto slittare l'annuncio. Dopo il no del governatore Vincenzo De Luca al nome di Simonetta Calcaterra, commissario prefettizio del Comune di Casamicciola, il braccio di ferro non si è fermato. Ieri il ministro con delega alla Protezione Civile Nello Musumeci (che ieri ha parlato di «un migliaio i Comuni in Italia privi di piano comunale di Protezione Civile perché lo si considera spesso uno strumento inutile») aveva proposto il prefetto di Napoli Claudio Palomba. Ancora un no di De Luca che alla fine la spunta con la nomina di Giovanni Legnini, già commissario per la ricostruzione (ferma) di Ischia dopo il terremoto.

Intanto continuano le ricerche dei quattro dispersi: Gianluca Monti e la moglie Valentina Castagna, Salvatore Impagliazzo e Mariateresa Arcamone.

Col solidificarsi del fango le ricerche diventano sempre più complicate anche per la enorme quantità di terriccio e detriti franati nella zona di Casamicciola alta e che ha sepolto ogni cosa cancellando letteralmente diverse abitazioni.

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