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Isis, il grillino Di Battista: "Trattare con i terroristi"

In un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, Di Battista scrive: "Dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione"

Isis, il grillino Di Battista: "Trattare con i terroristi"

Repetita iuvant. I grillini difendono l'Isis. Se qualche giorno fa i deputati stellati della Commissione Esteri si sono espressi contro la scelta di Farnesina e Ministero della Difesa di appoggiare, anche militarmente, il tentativo del governo del Kurdistan iracheno di contenere l'espansionismo del Califfato islamico invitando alla "calma" e al "rispetto" per capire "fenomeni radicali come Isis", adesso è la volta di Alessandro Di Battista.

Che in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo scrive: "L'obiettivo politico (parlo dell'obiettivo politico non delle assurde violenze commesse) dell'ISIS, ovvero la messa in discussione di alcuni stati-nazione imposti dall'occidente dopo la I guerra mondiale, ha una sua logica". Ma l'apice del lunghissimo post arriva quando il grillino parla del terrorismo: "Dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione. Questo è un punto complesso ma decisivo. Nell'era dei droni e del totale squilibrio degli armamenti il terrorismo, purtroppo, è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella. È triste ma è una realtà. Se a bombardare il mio villaggio è un aereo telecomandato a distanza io ho una sola strada per difendermi a parte le tecniche nonviolente che sono le migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana. Non sto ne giustificando né approvando, lungi da me. Sto provando a capire. Per la sua natura di soggetto che risponde ad un'azione violenta subita il terrorista non lo sconfiggi mandando più droni, ma elevandolo ad interlocutore", scrive Di Battista.

E sull'11 settembre il deputato M5s dice la sua: "L'attentato alle Torri Gemelle fu una panacea per il grande capitale nordamericano. Forse anche a New York qualcuno “alle 3 e mezza di mattina rideva dentro il letto” come capitò a quelle merde dopo il terremoto a L'Aquila. Quei 3.000 morti americani vennero utilizzati come pretesto per attaccare l'Afghanistan, un paese con delle leggi antitetiche rispetto al nostro diritto ma che con il terrorismo internazionale non ha mai avuto a che fare".

Le parole di Di Battista riescono a unire tutta la politica italiana, accomunata dallo sdegno: da Forza Italia al partito democratico, passando per l'Udc e Scela Civica. Il coro è unanime. Per Daniela Santanché siamo al "game over per la credibilità e per il margine di tollerabilità del Movimento 5 Stelle". Stefano Pedica, del Pd, si appella alle spiegazioni mediche per giustificare l'uscita del grillino: "Di Battista a ferragosto deve aver preso un brutto colpo di sole". Per Nunzia De Girolamo, di Ncd, "l'ignoranza di Di Battista fa pena".

Non è la prima volta che il M5S difende le posizioni più estreme dell'Islam. Ancor prima di impegnarsi attivamente in politica Beppe Grillo, durante i suoi spettacoli, attaccava le politiche occidentali e giustificava quuelle islamiche. Fino ad arrivare all'intervista del 2012 a un giornale israeliano in cui si prodigava in una strenua difesa dell'Iran di Ahmadinejad: "Quelli che scappano, sono oppositori. Ma chi è rimasto non ha le stesse preoccupazioni che abbiamo noi all'estero. L'economia lì va bene, le persone lavorano. È come il Sudamerica: prima si stava molto peggio. Ho un cugino che costruisce autostrade in Iran. E mi dice che non sono per nulla preoccupati".

Ma questa volta, con le parole di Di Battista, il Movimento 5 Stelle ha definitivamente toccato il fondo.

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