Elicotteri, sirene, militari. Assedi in serie nelle cintura di Bruxelles e Salah Abdeslam che sarebbe sfuggito ancora una volta. Operazioni in serie: nel quartiere residenziale di Etterbeek, nella notte altre a Laeken e Wemmel, nel Nord, e nella «sua» Molenbeek, dove la polizia ha perquisito il domicilio di uno zio del ricercato numero uno. Almeno sette arresti (uno nei sobborghi di Charleroi). Un città blindata. Le 69 stazioni della metro chiuse. Lo saranno anche oggi, ha annunciato il premier Charles Michel. La minaccia resta «seria e imminente», spiega. Poi, intorno alle 19, lo stato di allerta 4, il massimo, si è trasformato in azione. Blitz di polizia in serie, forze speciali in pieno centro nella Grand Place e negli immediati dintorni, rue du Midi e l'hotel Radisson Blue di rue du Fossè aux Loups. Poi Charleroi. Abitanti fatti allontanare, altri costretti a non uscire di casa e lontano dalle finestre. Le vie bloccate da gendarmi armati, coi mefisto in volto, militari con mitra e pistole puntate. Auto controllate una ad una. Una sera da assedio. Solo dopo mezzanotte il procuratore ha spiegato che sono state effettuate perquisizioni anche a Liegi in una giornata in cui la «capitale d'Europa» ha vissuto rintanata.Poche centinaia di persone in giro, perlopiù turisti sconsolati. I cittadini attaccati al telefono dalla mattina per capire se l'inizio di settimana poteva riavvicinarsi alla normalità. Lavoro, scuola (420 quelle chiuse anche oggi, insieme con le università). La vita che non c'è più. I belgi si sono visti espropriare i marciapiedi e le vie dello shopping e della cultura, dai carri armati e dalla polizia. Fino a ieri mattina si cercavano due uomini bomba, tra cui il latitante numero uno Salah Abdeslam. Per il fratello Mohamed, avrebbe avuto un ripensamento nel farsi esplodere a Parigi perché «non completamente radicalizzato». «Preferiamo vederlo in prigione a vita, piuttosto che morto», ha detto a Rainews24.Poi la notizia di una possibile presenza a Bruxelles di un uomo di 26 anni fuggito da Londra e collegato direttamente a una cellula belga da cui avere un passaporto falso e raggiungere la Siria aveva allargato le indagini non al solo ad Abdeslam. Secondo fonti britanniche, scappato lo scorso novembre da Londra, con un camion fino a Dover. Successivamente in Belgio. L'uomo conosceva bene anche Jihadi John, il tagliagole mostrato nel primo video dell'Isis l'estate scorsa.Ma le indagini vanno a rilento e tra falsi allarmi. Prima evacuata la sede di Vtm, una tv fiamminga. Poi radio Q-Music, a Vilvoorde, sempre nel Brabante fiammingo. Una macchina sospetta. Traffico sospeso alla stazione di Malines, a metà strada tra Bruxelles ed Anversa: ennesimo allarme infondato. L'ultimo, in serata - come si diceva - al Radisson Blu hotel: «Chiudetevi dentro le stanze», hanno gridato i militari facendo irruzione. Bruxelles è ancora chiusa. Per terrorismo. Inaccessibili ancora oggi le metropolitane per decisione del Consiglio straordinario di sicurezza (Ocam). Aperte le istituzioni europee e la Nato. Per i belgi un giornata tra cavo e tv per capire come comportarsi. Anche oggi, terzo giorno, città blindata fino a nuovo ordine. «Cerchiamo diversi sospetti» (dieci uomini, secondo France Info), aveva detto il ministro degli Interni e vicepremier Jan Jambon. Sette ore dopo, i blitz e gli arresti.Il premier francese, Manuel Valls, ha invece ridimensionato l'allerta da lui stesso lanciato in Parlamento su possibili attacchi chimici a Parigi. Ma il clima di tensione latente si respira ancora nella città tornata quasi alla normalità.
Alla Gare du Nord alcuni viaggiatori hanno sentito «uno scoppio» o «dei colpi d'arma da fuoco». Nel pomeriggio si è temuto il peggio, poi il chiarimento della polizia. Nessun allarme: solo un piccione carbonizzato dall'impatto con un dispositivo di sospensione a conduzione elettrica simile a quello dei tram.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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