Politica

Colonia, schiaffo Mogherini alle donne: "Islam? No, da noi una vittima al giorno"

L'Alto rappresentante per la Politica estera e la sicurezza europea risponde alle domande si Colonia e sulla "guerra" all'islam: "La violenza non si può attribuire all'Islam"

Colonia, schiaffo Mogherini alle donne: "Islam? No, da noi una vittima al giorno"

"L'unica guerra che mi sento addosso, ed è drammatica, è la guerra contro il tempo". Federica Mogherini continua a sfuggire alla parola guerra, come se le facesse paura. Eppure, ad aver timore sono gli italiani che vorrebbero sentire dalla rappresentante della Politica estera europea maggior fermezza contro i terroristi. Quella fermezza che richiede anche la capacità di riconoscere che l'Europa, l'Occidente è in guerra con l'Isis. O almeno dovrebbe esserlo. E, soprattutto, la Mogherini si rifiuta di riconoscere che i fatti di Colonia, le violenze degli immigrati, siano dovuti al modo di considerare la donna nei paesi islamici.

"Le bombe a Istanbul, le stragi in Libia e le violenze contro le donne a Colonia - ha detto la Mogherini - dimostrano che c'è un'accelerazione e un'estensione anche geografica di alcune tendenze già emerse l'anno scorso. Un'accelerazione che diventa tanto più rapida quanto più, in Libia come in Siria, si intravvedono possibilità di soluzione. E noi non possiamo permetterci di perdere questa battaglia contro il tempo per fermare questa valanga di follia che incombe". Intervistata da La Repubblica, l'Alto rappresentante per la Politica estera e la sicurezza europea, in merito agli attentati di Istambul aggiunge: "Non è la prima volta che la Turchia subisce un attentato. Sappiamo da mesi di avere un interesse comune nel contrastare e sconfiggere Daesh. Per questo abbiamo rafforzato la nostra collaborazione nell'antiterrorismo con la Turchia e con altri Paesi della Regione. Intanto per la Libia e per la Siria si è aperto un canale di consultazione permanente tra Europa, Stati Uniti e Russia che ha portato anche alle risoluzioni votate all'unanimità dall'Onu. Sulla Siria abbiamo un coordinamento che comprende tra gli altri Turchia, Egitto, Arabia Saudita e Iran: anche questo sembrava un traguardo impossibile prima dell'accordo sul nucleare iraniano che abbiamo negoziato l'anno scorso. Il 25 gennaio si terrà il primo incontro negoziale tra il regime siriano e le opposizioni. Tra pochi giorni si dovrebbe insediare il primo governo di unità nazionale libico. Il cerchio politico si sta stringendo attorno a Daesh".

Ma non si dica che l'Europa è in guerra. Mogherini si nasconde. Perché sul possibile intervento militare europeo in Libia dice: "Se c'è una lezione che abbiamo imparato è che queste crisi non si risolvono dall'esterno. Devono essere i libici a indicare le soluzioni. Non credo che il nuovo governo di unità libico chiederà un intervento militare dell'Occidente. Credo invece che domanderà il nostro sostegno in una serie di settori, che vanno dagli aiuti umanitari, alla ricostruzione, alla creazione di un nuovo esercito e di nuove forze di polizia, al loro addestramento e al loro sostegno logistico per far fronte alla minaccia terrorista. E su questo la Ue e i suoi stati membri, con l'Italia in prima fila, sono da tempo pronti a fornire tutto l'aiuto necessario. Un intervento militare esterno darebbe solo argomenti alla propaganda di Daesh".

Ma soprattutto, sulle violenze contro le donne nella notte di Capodanno Mogherini aggiunge: "Come politico ma anche come donna, richiamare alla razionalità. Metterei tre punti fermi. Primo: le autorità tedesche devono fare piena luce su quello che è successo, e sulle responsabilità penali, che sono comunque e sempre individuali, anche per evitare strumentalizzazioni politiche. Secondo: le leggi vanno rispettate da tutti, e in particolare quelle che tutelano i diritti umani e la libertà della donna. Terzo: la violenza sulle donne non è un fenomeno nato a Colonia il 31 dicembre. Vorrei ricordare che la violenza sulle donne fa una vittima al giorno anche in Paesi dell'Unione europea. La condanna per la violenza sulle donne a Colonia è totale.

Ma non esiste una singola cultura cui si possa attribuire questo fenomeno".

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