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"Gang, centri sociali, violenti: la sinistra smetta di corteggiare i violenti"

Dagli scontri di piazza degli antagonisti al dilagare delle baby gang: l'emergenza sicurezza interessa Torino ma coinvolge anche Milano. E la Montaruli incalza il Pd: "Amministratori hanno partecipato al corteo"

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La sinistra violenta va isolata e non assecondata: questa è la convinzione (ma anche la richiesta al Pd) dell'onorevole Augusta Montaruli, dopo gli scontri che hanno coinvolto antagonisti e forze dell'ordine, in funzione del corteo organizzato contro la creazione di un nuovo centro commerciale Esselunga nel capoluogo piemontese. La Montaruli è torinese ma è tutto il Nord, in questi giorni, a far parlare di sé per quello che accade tra strade e piazze delle principali metropoli.

La situazione sociale di Milano, per citare il caso più eclatante, non sembra poi molto diversa da quella torinese, con una vera e propria "emergenza sicurezza" su cui il sindaco Beppe Sala, per usare un eufemismo, fa fatica ad intervenire. E la sinistra, seppure in una versione centrista, che governa entrambe le città viene chiamata in causa per responsabilità politiche che, per la parlamentare di Fratelli d'Italia, sono del tutto evidenti. Si parte da Torino, dunque, ma il discorso può essere allargato.

On. Montaruli, prima i vandalismi nelle chiese, poi i centri sociali in corteo contro Esselunga ed infine le baby gang: che succede a Torino?

"Siamo di fronte a fenomeni diversi. La vicenda Esselunga coinvolge centri sociali e simpatizzanti di quella galassia, compresi purtroppo esponenti dell’amministrazione comunale. E già questo spiega molto. Anni di tolleranza del centrosinistra prima, del MoVimento Cinque stelle dopo e nuovamente della sinistra ora hanno portato ad un incancrenirsi di realtà che pretendono di imporsi con prepotenza. Vanno isolati e non corteggiati. Per ciò che attiene alle baby gang: il fenomeno è molto più articolato. Famiglie sempre più in affanno ed una scuola smantellata, soprattutto con la pandemia, fanno il paio con un'immigrazione incontrollata che ha portato interi quartieri a diventare ghetti senza alcuno sforzo di severità da un lato ed integrazione dall’altro. Oggi, gli unici luoghi in cui i ragazzi possono trovare un'aggregazione sana sono gli oratori, che sono ormai aperti a confessioni religione non cattoliche e che sono i primi bersagli di molti atti di vandalismo".

Sul nuovo centro commerciale che dovrebbe sorgere dove oggi opera l'Associazione Comala esistono critiche impietose. Un dato, però, dovrebbe far riflettere: il centro Esselunga garantirebbe 250 posti di lavoro...

"Il problema del commercio è soprattutto che manca una programmazione, mentre i distretti urbani del commercio dovrebbero servire a questo, mettendo la politica davanti alle sue responsabilità ed impedendo che i piccoli siano penalizzando dai grandi e che entrambi, infine, vengano messi in ginocchio dall’e-commerce. I fatti di Torino c’entrano poco con la destinazione dell’area e molto di più con realtà che, dopo l’esperienza No tav, cercano sempre il pretesto per un’aggressione nei confronti delle autorità e per lo scontro con le FFOO . Questo non è ammissibile come è inammissibile che persone appartenenti all’amministrazione non solo si schierino a loro favore ma partecipino a quelle manifestazioni senza prenderne le distanze".

La posizione del sindaco Lo Russo in merito agli scontri non l'ha soddisfatta...

"Direi proprio di no. Bene ha fatto il nostro assessore regionale Maurizio Marrone, con il nostro gruppo a Torino, a chiedere prontamente a Lo Russo conto delle dichiarazioni che provenivano dalla sua amministrazione. La Regione è un' interlocutrice del Comune per vari ambiti: ci si può dividere nel merito delle questioni ma non sul rapporto che deve essere condotto con le Forze di Polizia. Lo Russo prende individualmente distanze e fornisce copertura politica al suo assessore in un gioco di distinguo interni nell’amministrazione comunale che indebolisce la questura e le Ffoo, mentre rafforza i facinorosi che colgono quei distinguo per continuare imperterriti nella propria opera illegale".

Invece, per le baby gang, si sta ragionando sul "supporto psicologico" e sulla "educazione alla strada"...

"Quella dovrebbe essere garantita alle vittime: voglio ricordare che questo governo, di cui il partito del sindaco, ossia il Pd, fa parte, ha bocciato la proposta del bonus psicologico. Nei confronti di chi si rende protagonista di azione illegali e addirittura partecipa alle baby gang, le parole di Lo Russo sono un atto di buonismo inutile ed anche dannoso. A quei ragazzi serve un senso civico e disciplina: altro che psicologo. Devono essere consegnati alla Giustizia ed al diritto penale. Per i giovanissimi, però, molto spesso il procedimento davanti al Tribunale dei minorenni non si conclude con una pena o con una misura restrittiva. In quest’ultimo caso, quindi, chiedo che subentri il servizio civile obbligatorio".

A Torino esiste un'emergenza sociale: le cronache la raccontano ogni giorno. Quali sono gli strumenti immaginati dal centrodestra che l'amministrazione dovrebbe recepire?

"Intanto sarebbe già molto se il Comune ripristinasse la trasparenza nella commissione di emergenza abitativa, rendendola accessibile ai consiglieri. Altro aspetto: il sindaco dovrebbe supportare una vera e propria riforma della polizia locale e non li consideri all’occorrenza per fare cassa. Ci serve avere una mappatura degli alloggi. Sapere quali sono in uno stato di abusivismo è fondamentale. E poi bisogna chiudere le attività fintamente commerciali che sono in realtà luogo di ricovero per droga e spacciatori. E ancora adottare in maniera inflessibile i DASPO urbani ed incrociare questo lavoro con un'opera di reale sostegno delle fasce più deboli che passa dalle periferie che non meritano di essere abbandonate a loro stesse ma di tornare a vivere. Ma lo sa di quanto è il bilancio delle circoscrizioni periferiche? Indegno rispetto al bisogno di sostenere dei progetti per il commercio ed iniziative che permettano sicurezza, oltre che un'integrazione reale".

La sinistra antagonista è per i "no" senza se e senza ma. Così però Torino rischia di rimanere fuori da certe logiche economico-sociali. Lo Russo non sarebbe dovuto essere un sindaco moderato?

"Lo Russo è un amministratore di lungo corso, con una grande esperienza alle spalle. Se non fa una cosa è per una sua valutazione politica, oltre che per una sua scelta. Questo mi preoccupa. Al momento, lo abbiamo visto fare il moderato ma con i prepotenti. Ci auguriamo un’inversione di rotta anche se sembra già un poì ostaggio di una sinistra radicale con cui, sempre per sua scelta, deve fare inevitabilmente i conti".

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