Guerra in Ucraina

Decapitazione choc, l'ex dei Wagner accusa: miei compagni nel video Kiev chiede altre armi, cinque mig da Varsavia.

"Riconosco i miei vecchi commilitoni". Bakhmut resta sotto assedio, Prigozhin: "È nostra all’80%".

Decapitazione choc, l'ex dei Wagner accusa: miei compagni nel video Kiev chiede altre armi, cinque mig da Varsavia.

Tra l'indignazione, che non cala, per il video choc della decapitazione di un soldato ucraino e le polemiche sulle fughe di notizie, in Ucraina si continua a combattere una guerra lunga e complessa in cui la questione armamenti resta centralissima, soprattutto per Kiev. «Accelerare la consegna di armi e munizioni promesse in precedenza. Garantire forniture supplementari a lungo termine. Iniziare ad addestrare i piloti ucraini a pilotare aerei da combattimento di tipo occidentale», ha spiegato su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, sintetizzando cosa sia necessario per continuare la difesa del Paese e iniziare la tanto sperata controffensiva per ricacciare i russi fuori dai confini ucraini. E qualcosa, sembra muoversi.

Proprio ieri la Germania ha autorizzato la Polonia a consegnare cinque caccia all'Ucraina. Si tratta dei Mig-29 della vecchia Ddr che furono venduti a Varsavia nel 2002. Per questo, l'esportazione, doveva essere approvata dal governo di Berlino. In attesa dei jet di ultima generazione, per cui i tempi saranno inevitabilmente più lungo a prescindere dal dibattito in seno ai vari Paesi, il Consiglio Ue ha adottato una misura del valore di un miliardo di euro nell'ambito del Fondo europeo per la pace per sostenere le forze armate ucraine. La misura consentirà all'Ue di rimborsare gli Stati membri per le munizioni donate a Kiev. «Non c'è migliore dimostrazione della determinazione e dell'unità dell'Ue a continuare a sostenere il legittimo diritto di autodifesa dell'Ucraina contro il brutale aggressore russo», ha detto l'Alto rappresentante per la Politica estera Josep Borrell. Nel contempo l'Europa ha aggiunto la compagnia privata di mercenari Wagner e la Federal News Agency o Ria Fan, nota come fabbrica dei troll per la creazione di false notizie online, alla lista nera di sanzioni per le attività in Ucraina. Entrambe fanno capo allo a Yevgeny Prigozhin.

Proprio la sua compagnia è tornata, una volta di più, nel mirino. Nonostante le smentite dello stesso Pirgozhin, sarebbero proprio suo uomini i protagonisti della decapitazione di un inerme soldato ucraino, rilanciata da un video dell'orrore. «Erano soldati della Wagner che conoscevo personalmente», ha rivelato a Gulagu.net Andrei Medvedev, ex combattente di Wagner fuggito in Norvegia dove ha chiesto asilo. Medvedev avrebbe già identificato gli autori dell'atroce atto che ha indignato il mondo e potrebbe paradossalmente essere funzionale a Kiev, perché i Paesi occidentali a concedere ulteriori aiuti. Che la Russia sia sempre più isolata lo conferma anche la decisione del tribunale arbitrale dell'Aia che ha ordinato alla Russia di pagare 5 miliardi di dollari alla compagnia ucraina Naftogaz a titolo di risarcimento per le perdite in Crimea a partire dal 2014 dopo il sequestro di un gasdotto. La Russia deve compensare integralmente le perdite causate dal sequestro illegale dei beni della società. Se la Russia non adempirà alla sentenza verrà meno, una volta di più, ai suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale. Quasi per una ridicola reazione, un tribunale di Mosca ha multato per 2 milioni di rubli la fondazione proprietaria dell'enciclopedia online Wikipedia, per non aver rimosso ciò che il tribunale ha definito «false informazioni» sul conflitto, nell'ennesimo tentativo, tanto evidente quanto goffo, di reprimere la libera informazione.

Intanto a Bakhmut i combattimenti sono sempre più violenti. «Pesanti e sanguinosi, quindi è troppo presto per dire che Bakhmut è completamente accerchiata», ha detto il capo dei Wagner Prigozhin che sta guidando l'assedio. «L'80% di Bakhmut è sotto il nostro controllo, ma le unità rimanenti resistono ostinatamente», ha detto. Nonostante le evidenti spaccature tra i mercenari e l'esercito regolare, il tenente generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo, dice che le truppe di Kiev sono accerchiate e non possono ritirarsi, con l'esercito russo che sta sostenendo i mercenari (dopo mesi di richieste a vuoto) bloccando i rifornimenti alle forze di Kiev.

Una guerra, durissima, che va avanti oltre le polemiche, le parole e l'indignazione.

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