In Italia culle meno vuote grazie alle coppie non sposate

Nel 2015 ancora -17mila neonati rispetto al 2014. Così il nostro Paese rischia di giocarsi il futuro

In Italia culle meno vuote grazie alle coppie non sposate

Italia: un paese surgelato. Sembrava impossibile che le cose potessero andare peggio invece la fiducia dei consumatori e delle imprese è ancora diminuita ed i dati conclusivi sul 2015 forniti dall'Istat confermano un ulteriore calo delle nascite.

I bambini nati nel 2015, 485.780, sono 17.000 in meno rispetto al 2014. Il tasso di fecondità scende a 1,35 per donna. Ma attenzione: se si separa il dato tra donne italiane e donne straniere il tasso delle prime scende a 1,27 mentre per le straniere è un pochino più alto 1,97.

Tutti i dati forniti dall'Istat sono drammaticamente preceduti dal segno meno. È vero che aumentano i figli che nascono al di fuori del matrimonio. Un nato su tre è figlio di coppie non sposate, quasi 140 mila nel 2015, ovvero il 28,7 per cento del totale delle nascite, addirittura il 31 per cento se si guarda soltanto al Centro-Nord. Ma i nati all'interno del matrimoni continuano a diminuire sensibilmente, nel 2015 sono 346.169, meno 120 mila in soli 7 anni. In assoluto le nascite calano ancora e la crisi morde anche gli stranieri: meno 3.000 rispetto al 2014. Dal 2008, anno in cui è esplosa la crisi, le nascite sono calate di 91.000 unità. Un crollo dovuto soprattutto alle coppie formate da due genitori italiani. Solo 385.014 nascite nel 2015, oltre 95 mila in meno negli ultimi sette anni. Per l'Istat questo accade perché in assoluto diminuiscono anche le donne italiane e sono anche sempre meno propense ad avere figli.

E per il secondo anno si conferma l'inversione di tendenza in negativo anche per i nati con almeno un genitore straniero. Sono quasi 101 mila nel 2015, pari al 20,7 per cento del totale dei nati. E prosegue pure il trend negativo per i nati da genitori entrambi stranieri, nel 2015 scendono a 72.096. In leggera flessione anche la loro quota sul totale delle nascite, 14,8.

Calano i bimbi che nascono da una coppia sposata per l'ovvio motivo che ci si sposa sempre meno. Nel periodo che va dal 2008 al 2015 sono stati registrati circa 52 mila matrimoni in meno.

E le donne fanno i figli sempre più tardi. L'8,3 per cento dei nati nel 2015 ha una madre di almeno 40 anni, il 10,3 una sotto i 25 anni di età. Un dato che cresce se si guarda alle sole madri italiane. Tra loro il 9,3 ha più di 40 anni, quota che supera quella delle madri con meno di 25 anni, 8,2.

Certamente anche la crisi economica pesa sulle famiglie e l'idea dei costi da sostenere per mantenere e crescere un figlio spaventano le coppie. L'Istat infatti segnala come sia ancora calata in questo mese la fiducia dei consumatori anche se di poco da 108 di ottobre a 107,9. Tra le componenti del clima di fiducia dei consumatori il clima economico si mantiene abbastanza stabile, da 127,3 a 127,2, mentre la componente futura segna il passo con una diminuzione e ritorna sul livello medio registrato in luglio e agosto, da 114,3 a 113,7.

A contribuire al calo delle nascite ci sono anche fattori di salute.

Il professor Ermanno Greco, direttore del Centro di medicina e biologia della riproduzione, European Hospital di Roma, ricorda come quindici coppie su cento siano infertili e nella metà dei casi dipenda dall uomo che tende a trascurare la propria salute riproduttiva. A 18 anni, sottolinea Greco, già il 25-30 per cento dei giovani presenta patologie che potranno condizionare la sua possibilità di avere figli da adulto.

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