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In Italia la task force antivirus: "Isolare subito i casi sospetti"

Vertice al ministero della Salute. Allertati medici di famiglia, misure preventive per il centro del sangue

In Italia la task force antivirus: "Isolare subito i casi sospetti"

Anche l'Italia si attrezza contro il coronavirus. Ieri è stata attivata una task force operativa 24 ore su 24 per impedire che il contagio possa arrivare e diffondersi anche in Italia e una circolare diramata dal ministero della salute ha allertato tutte le istituzioni interessate, compresi i medici di famiglia, indicando il protocollo da seguire di fronte a casi sospetti che vanno segnalati immediatamente entro le 24 ore dalla rilevazione.

Ma quando un caso va considerato «sospetto»? Se si riscontra un' «infezione respiratoria acuta grave in una persona, con febbre e tosse che ha richiesto il ricovero in ospedale, senza un'altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica» e se ci sia «una storia di viaggi a Wuhan, provincia di Hubei, Cina, nei 14 giorni precedenti l'insorgenza della sintomatologia».

Ieri mattina al ministero della Salute la prima riunione della task force presso l'Ufficio di Gabinetto del ministro, Roberto Speranza. La task-force coordinerà le iniziative di monitoraggio e contenimento del rischio della possibile propagazione del coronavirus 2019-nCoV. «Il servizio sanitario nazionale è dotato di professionalità, competenze ed esperienze adeguate ad affrontare ogni evenienza», -assicura il ministro Speranza. Presenti alla riunione la Direzione generale per la prevenzione, i Nas, l'Istituto Superiore di Sanità, l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera), l'Agenzia italiana del Farmaco, l'Agenas. Misure di prevenzione sono state attivate anche dal Centro nazionale sangue. Tutte strutture sanitarie competenti coinvolte nell'allerta in coordinamento con l'Oms e il Centro Europeo per la prevenzione e il Controllo delle Malattie.

Dal ministero è stata anche diramata una circolare agli assessorati regionali alla Sanità, ai medici ospedalieri e di famiglia, ai ministeri degli Esteri, della Difesa e dei Trasporti sull'agente patogeno. Nel documento si avverte che il coronavirus è causa «sia di una forma lieve, simil-influenzale, sia di una forma più grave di malattia». Particolare attenzione va quindi indirizzata ai pazienti fragili con condizioni cliniche croniche pre-esistenti: ipertensione, problemi cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e altre patologie respiratorie. In generale anche le persone anziane. Si elencano i sintomi: febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie. E un particolare evidenziato dagli esami radiologici del torace che presenta «lesioni infiltrative bilaterali diffuse». Le regole per prevenire l'infezione sono sempre le stesse. E visto che «la fonte di questo nuovo virus non è ancora nota» se si viaggia verso le aree colpite meglio vaccinarsi comunque contro l'influenza almeno 2 settimane prima della partenza. Ovvio che sarebbe meglio evitare viaggi a Wuhan non strettamente necessari. Evitare anche il contatto diretto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo il contatto diretto con persone malate. No alle visite a mercati ittici o di animali vivi; no al contatto diretto con animali da allevamento o selvatici.

Se si viaggia con sintomi di infezione respiratoria acuta è bene «evitare contatti ravvicinati».

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