Coronavirus

"Italia terza per vaccinazioni in Europa". Ma ieri 434 morti: mai così tanti da aprile

Numeri in crescita grazie ai booster: la media della settimana è di 645mila dosi al giorno. I nuovi contagiati sono 228mila, tasso di positività al 15,4%

"Italia terza per vaccinazioni in Europa". Ma ieri 434 morti: mai così tanti da aprile

La campagna vaccinale procede bene. A tal punto da far piazzare l'Italia al terzo posto dei paesi europei in cui sono state immunizzate più persone. «Siamo undicesimi a livello mondiale» conferma lo stesso commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo.

Sono circa 5,8 milioni le dosi di vaccino che verranno distribuite alle regioni nel periodo tra il 20 e 28 gennaio. In particolare, saranno consegnati circa 1,7 milioni di dosi Moderna, 3 milioni di Pfizer per adulti e oltre 1,1 milioni di preparato pediatrico Pfizer. In merito alla fascia 5-11 anni, in settimana sono state inoculate oltre 250mila prime dosi e oltre 91mila seconde dosi.

Numeri in crescita per le dosi booster, fondamentali per abbattere la curva dei contagi, che nella settimana 11-17 gennaio ha fatto registrare oltre 3,6 milioni di somministrazioni, 350mila in più rispetto alla settimana precedente. In generale, negli ultimi 7 giorni la media giornaliera si è attestata a quasi 645mila somministrazioni/giorno.

È difficile prevedere la settimana esatta, però da qui a un mese dovrebbero incominciare a arrivare le prime dosi di Novavax, il vaccino «proteico» (e non a mRna) che potrebbe conquistare anche la platea di no vax e dare un nuovo colpo alla pandemia. Idem per le pillole antivirali di Pfizer, fondamentali per ridurre i ricoveri e fare in modo che l'infezione diventi una malattia gestibile in casa, senza casi gravi e episodi acuti.

Cosa significa? Probabilmente che non raggiungeremo mai realmente l'immunità di gregge ma che potremmo dare inizio a una pacifica convivenza con il Covid. «All'immunità di gregge non arriveremo temo mai, ma con aspetti positivi - spiega il virologo dell'Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco - Nel modello matematico immunità di gregge significherebbe spegnere l'infezione, invece questo virus è perfido, perché vediamo gente infettata nella prima ondata che si reinfetta. L'infezione non dà protezione per la vita e lo sapevamo, perché altri coronavirus hanno lo stesso comportamento. Grazie a Omicron, che fa questo lavoro con questa grande contagiosità, avremo però alla fine dell'inverno questa massa di non più suscettibili». Significa che il prossimo autunno il virus avrà un'onda sempre meno impegnativa, un andamento endemico con momenti di tranquillità nei periodi estivi e un rialzo, «una dimensione tipica delle infezioni e delle stagioni invernali».

In sostanza, in un modo o nell'altro diventeremo immuni, grazie anche alla velocità di Omicron. Il nodo riguarda gli asintomatici. Tuttavia «andare a controllare e monitorare i positivi asintomatici, magari vaccinati, non ha alcun senso - sostiene Mauro Pistello, direttore Unità di Virologia Azienda ospedaliera universitaria di Pisa, vicepresidente della Società italiana di microbiologia - La situazione è assolutamente diversa rispetto a quando, senza i vaccini, andavano stanati per evitare focolai che potessero danneggiare gli anziani e i fragili. Ora è chiaro che tanti asintomatici non vengono neanche trovati e dobbiamo guardare ai prossimi mesi, a marzo la forza di questa ondata Omicron si ridurrà. Siamo tutti vaccinati o abbiamo fatto la malattia, allentiamo le quarantene per chi è positivo asintomatico e vaccinato con booster».

Prima di pensare a tutto ciò è importante scavallare il picco dell'ondata. Ieri è stato raggiunto il pessimo record di 434 morti, mai così tanti dal mese di aprile. I ricoverati sono stati 220, una cifra in calo di 289 rispetto al giorno precedente. Il tasso di positività dei tamponi è al 15,4%.

I nuovi positivi sono più di 228mila ma il dato va letto in modo più dettagliato, epurandolo dal numero degli asintomatici.

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