Roma - La recessione economica in Italia è «tecnicamente superata» ma in «pochi» credono nella ripresa. Tanto che sul fronte della fiducia delle famiglie arrivano segnali contraddittori e quasi la metà degli italiani, tra il 30 e il 40 per cento dei nostri connazionali, «non è neppure in grado» di dire se crede nelle scelte economiche del Paese oppure no. È la fotografia scattata dall'Outlook Italia 2019 di Confcommercio-Censis, presentato ieri nella sede di Confcommercio a Roma, nel giorno in cui l'Istat conferma la leggera accelerazione dell'inflazione in aprile, che segnala però anche un brusca frenata del carrello della spesa.
«C'è incertezza, che frena i consumi e induce al risparmio precauzionale», ha commenta il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. Intanto l'Istituto statistico rileva una marzo fiacco per le esportazioni del «made in Italy», mentre l'analisi conferma che gli italiani hanno subito negli ultimi anni una marcata perdita di ricchezza: tra il 2007 e il 2019 si sono «bruciati 20.176 euro pro capite, di cui 9.619 di ricchezza finanziaria e 10.557 euro di patrimonio immobiliare». E purtroppo, rileva ancora Sangalli, «la crescita perduta negli anni sembra irrecuperabile. Dal 2007 ad oggi abbiamo perso circa 20 mila euro di ricchezza pro capite. Serve per questo un progetto credibile di riforma fiscale e taglio delle tasse».
Per realizzarlo, aggiunge, occorrerebbe «ridurre la spesa pubblica improduttiva, dismettere patrimonio pubblico, recuperare risorse dal contrasto all'evasione e all'elusione. Solo così si darà una prospettiva diversa e migliore alle imprese e alle famiglie. E un ottimo punto di partenza resta l'abbandono chiaro e definitivo delle clausole di salvaguardia sull'Iva».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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