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Gli italiani si fidano delle forze dell'ordine non dei magistrati

La fiducia del Paese nelle forze dell'ordine è al 73%. Poi il Capo dello Stato (65%) e la Chiesa (60%). Solo il 35% di chi vota Forza Italia crede ancora nei magistrati

Gli italiani si fidano delle forze dell'ordine non dei magistrati

Gli italiani hanno tuttora grande fiducia nei carabinieri e nella polizia. E, anche, sia pure in misura lievemente minore, nel presidente della Repubblica e nella Chiesa cattolica. Decisamente meno per la magistratura, l'Unione europea, il governo e il Parlamento.

Le forze dell'ordine (carabinieri e polizia) godono tuttora (da ormai molto tempo è così) di una molto forte approvazione tra i cittadini: essa supera il 70%. Solo una quota minoritaria, ma relativamente consistente, il 27%, esprime scarsa fiducia in carabinieri e polizia. Si badi che i risultati del sondaggio di cui parliamo sono stati raccolti mercoledì scorso, nel pieno della discussione sulla polizia in relazione a quanto accaduto alla scuola Diaz a Genova in occasione del G8 nel 2001. Esprimono consenso in misura ancora maggiore le persone meno giovani e coloro che posseggono un titolo di studio più elevato, con una particolare accentuazione tra gli insegnanti. Dal punto di vista dell'orientamento politico, si rileva una significativa spaccatura all'interno della sinistra. Chi dichiara di sentirsi di centrosinistra (tra costoro, la maggioranza degli elettori Pd) manifesta una fiducia nelle forze dell'ordine ancora più elevata della media. Viceversa, quanti si autocollocano nella sinistra tout court si caratterizzano per livelli di consenso assai più bassi. Lo stesso fenomeno si rileva tra gli elettori del M5S di Grillo: anche qui, beninteso, la maggioranza (70%) appoggia carabinieri e polizia, ma una consistente minoranza (30%) si trova sulla posizione opposta.

Nell'insieme, comunque, malgrado le accese polemiche, la netta maggioranza degli elettori ribadisce decisamente anche oggi il suo appoggio a carabinieri e poliziotti.

Come si è detto, si registrano livelli elevati di fiducia anche per il neoeletto presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con una accentuazione, ancora una volta, tra chi possiede un titolo di studio elevato. Anche in questo caso, però, si rileva una differenziazione di carattere politico. Il consenso è maggiore nel centrosinistra, mentre si attenua tra gli elettori di Forza Italia (fiducia al 68%) e scende fortemente tra chi vota Lega Nord e M5S. Tra gli elettori di queste due ultime forze politiche, i giudizi positivi su Mattarella si assestano infatti attorno al 50%.

Per altre istituzioni emerge un quadro opposto, con il netto prevalere della sfiducia dei cittadini. Riguardo alla magistratura, per esempio, il consenso si limita a poco meno del 40%, a fronte di una maggioranza che esprime sfiducia, specie nelle età più centrali dal punto di vista sociale e lavorativo: tra i 35 e i 55 anni. In questo caso, però, la differenziazione di opinioni legata all'orientamento politico è ancora più accentuata: la maggioranza di chi si colloca nel centrosinistra (tra questi, in particolare, gli elettori per il Pd) e, in misura minore, nella sinistra tout court esprime giudizi positivi verso la magistratura. L'esatto opposto si rileva tra i votanti del centrodestra, ove le valutazioni nei confronti dei giudici sono assai più nettamente (74%) negative. Lo stesso accade, in particolare, tra chi dichiara l'intenzione di votare per la Lega e per chi si orienta verso l'astensione.

L'Unione europea, che un tempo si collocava ai livelli più alti nella graduatoria di fiducia degli italiani, ha visto negli ultimi anni scendere nettamente il proprio consenso. Sino a qualche anno fa l'Italia era il Paese che esprimeva in assoluto il giudizio più positivo nei confronti dell'Ue. Oggi - evidentemente a causa delle accese polemiche nei confronti della politica attuata dalle istituzioni europee - il gradimento è crollato: solo il 36% dà infatti una valutazione positiva dell'Ue, a fronte del 59% che esprime un giudizio opposto, con una significativa accentuazione tra i più giovani e tra chi è in cerca di un'occupazione. Le valutazioni più negative si trovano, come era prevedibile, tra i votanti per la Lega, ma anche in Forza Italia l'atteggiamento critico è assai diffuso.

L'istituzione nella quale gli italiani hanno meno stima in assoluto è, però, il Parlamento, per il quale esprime fiducia meno di un elettore su cinque. Ancora una volta, questo atteggiamento è riscontrabile in particolare tra gli elettori della Lega: ma anche tra chi vota il Pd, partito di maggioranza, prevale nettamente un orientamento critico verso Camera e Senato.

È un po' triste constatare come la massima istituzione rappresentativa dell'ordinamento repubblicano goda tra gli italiani del minor consenso in assoluto tra le istituzioni. Un dato che sintetizza lo stato di diffusa sfiducia che caratterizza oggi l'opinione pubblica. E che spiega, forse, la grande quantità di cittadini intenzionati ad astenersi, rilevabile in questi giorni nei sondaggi sugli orientamenti di voto.

Gli italiani, insomma, si fidano di carabinieri e polizia, ma si fidano molto meno della politica.

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