Italicum, Forza Italia frena sul premio di maggioranza

RomaPer un curioso incrocio del calendario, Camera e Senato si ritrovano a discutere in contemporanea di riforme. La prima del progetto di revisione costituzionale, il secondo della nuova legge elettorale. Un tentativo di restyling delle istituzioni a cui si applicano di concerto Pd e Forza Italia. Una attuazione del Patto del Nazareno con una formula ad «adesione parziale» perché il partito di Piazza San Lorenzo in Lucina tiene fede a quanto annunciato e non sottoscrive le modifiche volute da Matteo Renzi e dai piccoli partiti all'Italicum, ovvero l'abbassamento della soglia di sbarramento al 3% e il premio di maggioranza non più alla coalizione, ma alla lista.

L'ufficializzazione del nuovo testo arriva in serata quando i capigruppo di maggioranza e la presidente della commissione Affari costituzionali Anna Finocchiaro presentano gli emendamenti al testo. Forza Italia firma solo l'emendamento che porta la soglia per il premio al 40%. Non sottoscrive quello che abbassa lo sbarramento al 3% e dà il premio alla lista; quello con la «norma antiflipper»; così come non firma neppure la delega al governo a disegnare i 100 collegi. Altro punto dirimente, contenuto in un altro emendamento, è la clausola di salvaguardia che fissa l'entrata in vigore dell' «Italicum 2» nell'estate 2016. Una sorta di assicurazione sulla vita della legislatura che dovrebbe rassicurare i parlamentari.

I primi test di tenuta in aula appaiono comunque positivi. L'accordo supera l'ostacolo del primo voto segreto alla Camera. Ma è al Senato a partire da oggi che saranno puntati i riflettori.

E' qui che si annidano malumori sparsi, dal Pd, a Ncd a Fi. La Lega, poi, si prepara a dare battaglia. Ieri ha depositato ben 40mila emendamenti all'Italicum. Una promessa di ostruzionismo «firmata» da Roberto Calderoli e dal capogruppo Gian Marco Centinaio.

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