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Ius soli, Gentiloni avvisa Alfano: "A settembre metto la fiducia e tu voterai sì"

Il premier durante il faccia a faccia: "Non rinuncio allo ius soli". La preoccupazione del ministro degli Esteri: "Non garantisco i voti del gruppo di Ap"

Ius soli, Gentiloni avvisa Alfano: "A settembre metto la fiducia e tu voterai sì"

Paolo Gentiloni e Angelino Alfano. Un faccia a faccia per chiarire, una volta per tutte, che in autunno gli alfaniani dovranno votare la legge sulla cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia. "Deve essere chiaro - ha detto il premier al ministro degli Esteri - non rinuncio allo ius soli, non sperare che a settembre lo lascio cadere o me lo dimentico. Andremo avanti". Il capo del governo è pronto a mattere la fiducia e pretende che Alternativa Popolare sia pronta a votarla.

Sullo ius soli i tempi e i numeri sono strettissimi e consigliano di lasciare in pace il calendario e discutere la legge in autunno. Il Pd, comunque, non torna indietro, fedele alla promessa di Matteo Renzi: "Gentiloni ha scelto così e noi stiamo con lui". Parole che il segretario pronuncia durante la presentazione a Napoli del suo libro. "Io ho subito le polemiche quando ero presidente del Consiglio e siccome so cosa vuol dire avere quelli che ti tirano le freccette ogni giorno, dico: si dà una mano al presidente del Consiglio". Pesa, su questa scelta, anche l'esposizione pubblica dello stesso Paolo Gentiloni che, di fronte alle "difficoltà emerse in alcuni settori della maggioranza" nonché "tenendo conto delle scadenze urgenti e non rinviabili in calendario al Senato", ha ritenuto che non ci fossero "le condizioni per approvare il ddl sulla cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia", non prima della pausa estiva.

In autunno, però, Gentiloni è pronto a far ripartire l'iter del ddl. Ieri pomeriggio, nel faccia a faccia con Alfano, lo ha messo in chiaro una volta per tutte. Lo ha fatto dopo aver letto sulla Stampa un'intervista rilasciata da Alfano per sancire la fine della collaborazione con il Pd. "Ufficialmente - secondo una ricostruzione della Stampa - all'incontro di ieri si sarebbe dovuto parlare di immigrazione e Libia, ma si è virato subito su cittadinanza ai figli degli immigrati e legge di Bilancio". I due passaggi più impervi del prossimo autunno. Sullo ius soli Gentiloni è pronto a porre la questione di fiducia perché, come spiega Repubblica, anche a voler usare il canguro per far fuori gli oltre 50mila emedamenti presentati dal leghista Roberto Calderoli, un iter normal sarebbe pressoché impossibile. "Non reggo il gruppo (di Alternativa Popolare, ndr) - avrebbe replicato Alfano - non garantisco i voti, il clima è pessimo, gli sbarchi non aiutano, sono sul piede di guerra anche i vostri sindaci, quelli del Pd". Gentiloni, però, avrebbe tenuto il punto: "A settembre il clima ci permetterà di andare fino in fondo. Avremo risposte dall'Europa, gli sbarchi diminuiranno e i sindaci di tutta Italia non saranno più sul piede di guerra. Le condizioni - avrebbe, quindi, garantito - saranno più favorevoli".

Il partito di Alfano non regge più. E, come spiega il Giornale, Alternativa Popolare sta virando verso il centrodestra. Il ministro degli Affari regionali Enrico Costa è già pronto a lasciare il governo. E non è l'unico a voler far rotta verso Forza Italia. Per questo Alfano non può garantire che i suoi votino lo ius soli.

Tantomeno se il premier deciderà di porre la questione di fiducia.

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