Dallo ius soli al fine vita, dalle unioni gay alle droghe leggere. Fosse un normale convegno nulla quaestio. Ma se questi temi, con l'intento di fare da pungolo al Parlamento perché si sbrighi a legiferare, sono al centro di una sessione, quella di domenica prossima, del trentatreesimo congresso dell'Associazione nazionale magistrati, il sindacato delle toghe, in programma da venerdì a Siena, ecco che qualche problema si pone. Perché indipendenza dei magistrati sì, va bene. Ma se l'autonomia si traduce in invasione del campo della politica, con buona pace del capo dello Stato Sergio Mattarella e dei suoi richiami all'imparzialità delle toghe, ecco che qualche perplessità sorge. E infatti è già polemica sull'Anm e sulla sesta sessione del congresso dal titolo: «Nuove domande di giustizia tra libertà e diritto. Nuove famiglie, Liberalizzazione droghe leggere, Fine vita, Ius soli».
Ancor più della sessione, che vedrà per esempio sul fine vita relatori di parte come Beppino Englaro, il papà di Eluana, sono le parole del presidente dell'Anm Eugenio Albamonte a scatenare il caso. Intervistato dall'Agi, infatti, il leader del sindacato delle toghe spiega: «Vogliamo lanciare un sasso nello stagno e ribadire al legislatore che deve fare presto nel prendere le sue scelte». Come come? E la divisione dei poteri? Lo stesso Albamonte sembra rendersene conto, infatti puntualizza: «Noi magistrati non vogliamo avere un ruolo di supplenza, apriamo un dibattito non per dare orientamenti ma per rappresentare tutte le posizioni affinché ci siano strumenti di riflessione qualificati utili sia al cittadini sia alla magistratura, per assumere decisioni ponderate».
Sarà. Ma l'invasione di campo della sfera politica, anche soltanto a livello di pressing da parte del sindacato delle toghe, sembra evidente. E anche se ovviamente si parlerà anche di riforma della giustizia, è proprio il tema scelto per questo convegno numero 33 che sarà aperto venerdì dal presidente della Repubblica e del Csm Sergio Mattarella, che stona con un congresso del sindacato delle toghe, sfociando più che altro in un programma politico: «La giustizia, i diritti, le nuove sfide».
La sessione su ius soli, fine vita, unioni gay e droghe leggere è fissata per domenica 22, alle 10. Sarà introdotta da due magistrati membri della giunta esecutiva, Antonio Sangermano e Silvia Albano. Quest'ultima nel 2014 è stata la giudice del tribunale civile di Roma che si è occupata dello scambio di embrioni all'ospedale Pertini. Tra i relatori, come si diceva, Beppino Englaro, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, che si è più volte espresso contro la liberalizzazione delle droghe leggere, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti.
La polemica politica intanto monta. Tuona il vicepresidente di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri: «Albamonte, che guida l'Anm, vuole dettare le regole al posto del Parlamento, decidendo su diritti e altri temi di fondamentale importanza.
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