Jacob, il Natale e poi l'addio I peluche donati alle scuole

Colpito da cancro, ha ricevuto cartoline e doni da tutto il mondo. Solidarietà anche dai lettori de «il Giornale»

Jacob, il Natale e poi l'addio I peluche donati alle scuole

Manila Alfano

Gli ultimi giorni li ha passati a scartar regali e leggere cartoline. Esattamente come voleva lui. Era il suo ultimo desiderio quando ormai anche lui aveva capito che il cancro non lo avrebbe lasciato più. Festeggiare il Natale in anticipo perché a quello da calendario non ci sarebbe arrivato. E allora novembre era diventato il suo mese, con tanta attesa, cartoline da ricevere e pinguini, pinguini, pinguini da scartare, la sua passione. E il mondo gli aveva risposto immediatamente.

Aveva chiesto cartoline da tutto il mondo Jacob di Portland, affetto a 9 anni da un neuroblastoma incurabile, e la famiglia e i dottori del Barbara Bush Children's Hospital avevano deciso di anticipare per lui il Natale decorando il reparto e facendo festa. Hanno fatto appena in tempo: i festeggiamenti si sono svolti l'11 novembre e Jacob è morto il 19. Otto giorni prima. «Ogni persona che ha scritto a Jacob una cartolina di Natale, mandato un regalo, un messaggio, un video o una preghiera ha fatto la differenza negli ultimi giorni della sua vita. Avete portato gioia e ottimismo per il futuro. Grazie per averci dedicato del tempo e per esservi interessati al suo cammino. Fate qualcosa per gli altri, donate, usate i vostri talenti per portare riparo, nutrimento o gioia a chi ha bisogno in onore di Jacob». In mezzo, ci sono stati una valanga di doni da scartare e gioia. Il Natale è davvero una festa magica e il suo è stato commovente. Da Inghilterra, Italia, Francia, Germania, America, India, Antartide, Nuova Zelanda. I suoi coetanei di ogni continente a disegnar freneticamente bigliettini di Natale, adulti a inventarsi scenette, a travestirsi da super eroi per strappare un sorriso, una carovana di macchine della polizia con tanto di lampeggiante acceso per consegnare un pinguino al loro piccolo amico, una nonna con la spada di Guerre stellari «che la forza sia con te piccolo Jacob» ha registrato sul video, una classe di bambini che in fila aprono ognuno il proprio disegno. Tutti per dire: «Ci sono anch'io, Jacob. Io con te, a tenerti la mano, lontani ma in fondo vicini. Vicinissimi». Come una coppia di italiani, marito e moglie, lettori de Il Giornale che hanno letto l'articolo in cui si raccontava dell'ultimo desiderio del piccolo e lo hanno voluto esaudire. Ci hanno scritto, chiesto di più, si sono messi all'opera e hanno spedito una lettera essenziale, e delicata come una carezza di un nonno. «Ai genitori del bambino ricoverato all'ospedale. Parlo solo italiano. Invio: un pinguino per il vostro piccolo; un dvd; una foto di Papa Wojtyla. Spero di cuore che il Papa o Cristo possano aiutarvi! Buon Natale al vostro piccolo di tutto cuore». Un calore che ha inondato il cuore. Ogni mattina in reparto a ricevere e scartare pacchetti da tutto il mondo.

Restano le fotografie a testimonianza di questo grande cuore che ha il mondo. Scatoloni pieni zeppi di cartoline; segno indelebile di quell'inestimabile ricchezza chiamata umanità e che ancora contraddistingue l'uomo. I genitori di Jacob, l'altra mattina, hanno fatto ancora di più.

Hanno raccolto un po' di quei pinguini e li hanno portati a una scuola elementare. Per regalarli perché il Natale da calendario, per gli altri bimbi, sta arrivando davvero. E la vita sa essere così meravigliosa da poterci anche piangere dentro.

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