Jolanda fu strangolata: arrestata anche la mamma

La donna intercettata mentre si accorda con il marito, già in cella, per dare la stessa versione

Jolanda fu strangolata: arrestata anche la mamma

In carcere Imma Monti, la mamma di Jolanda, la bambina di otto mesi morta a Sant'Egidio del Monte Albino, in provincia di Salerno nella notte tra il 21 e il 22 giugno.

Il padre della piccola, Giuseppe Passariello, 37 anni, già era dietro le sbarre dal 23 giugno con l'accusa di omicidio volontario e maltrattamenti, ipotesi di reato contestata anche alla donna in concorso con il marito.

La bimba era stata trasportata con un'ambulanza del 118 all'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, dove era arrivata senza vita. Ma i medici avevano subito notato che sul corpo aveva numerosi lividi ed escoriazioni e si è scoperto poi che da tempo subiva reiterati maltrattamenti. Secondo quanto emerso dai risultati dell'autopsia, infatti, è morta in seguito alle violenze, forse soffocata.

La coppia, che aveva un altro figlio ora affidato alla nonna, era stata segnalata già ai servizi sociali di Sant'Egidio del Monte Albino.

La squadra mobile di Salerno, insieme ai colleghi del commissariato di Nocera Inferiore, avevano puntato subito il mirino sui genitori, dopo essere stati allertati dai medici. Agli inizi del mese di giugno Jolanda era andata a fare un risonanza al Santobono. Un esame agli arti superiori, in quanto era nata con alcune problematiche, che però non avevano mostrato segni particolari che potessero far pensare che fosse stata picchiata. O i medici che la seguivano li avrebbero notati.

Se dunque è accaduto qualcosa, è avvenuto nei giorni precedenti il decesso della piccola. Il padre, identificato come un uomo violento che spesso alzava le mani sulla consorte e sui figli, è accusato di omicidio volontario aggravato e maltrattamenti, mentre la madre di concorso in omicidio. A inchiodarla all'infanticidio alcune intercettazioni ambientali, che lasciano poco spazio ai dubbi e ai sospetti che la polizia aveva anche su di lei.

Quando gli investigatori hanno scoperto che si trattava di un delitto lei inizialmente gettato subito la colpa su lui.

Però in una stanza del commissariato di Nocera Inferiore, dove i due attendevano di essere sentiti

dalla squadra mobile, alcuni dialoghi catturati da «cimici» hanno registrato la donna mentre dice «l'omicidio lo abbiamo fatto» e cerca di accordarsi con Passareillo per fornire un'unica versione che possa essere credibile.

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