Brett Kavanaugh, il giudice scelto da Donald Trump per la Corte Suprema, resiste e incassa il primo via libera. La commissione giustizia del Senato ha approvato la sua nomina nonostante le accuse di aggressione sessuale da parte di tre donne e la testimonianza fiume della prima di loro, Christine Blasey Ford, che dice di essere stata molestata al liceo. Ora dovrà essere confermato in seduta plenaria dal Senato: voto che il repubblicano Jeff Flake ha proposto di posticipare di non oltre una settimana per consentire una limitata indagine sulle accuse dell'Fbi, che Trump adesso pare intenzionato ad autorizzare.
Dopo ore drammatiche a Capitol Hill, alla fine i repubblicani hanno raggiunto un accordo e la commissione giustizia chiederà al presidente Usa di aprire una indagine supplementare sul giudice che dovrà essere limitata alle «attuali accuse credibili contro di lui» e «completata non oltre il 5 ottobre». Proprio Flake (uno dei più incerti) ieri mattina si era espresso a favore della conferma, dicendo che «il nostro sistema prevede la presunzione di innocenza dell'accusato in assenza di prove che corroborino le accuse». Quindi ha fatto marcia indietro. E intanto Mark Judge, il compagno di liceo di Kavanaugh che stando alla testimonianza di Ford era presente alla festa dove lei dice di essere stata aggredita, fa sapere di essere disponibile a collaborare «su base confidenziale» con l'Fbi e le forze dell'ordine, se richiesto. Quello di Kavanaugh è diventato un caso nazionale, e in Senato i repubblicani hanno solo un voto di scarto: per ora ci sono due membri Gop incerti (oltre Flake) e tre democratici. Il giudice, intanto, ha ricevuto una nuova conferma di sostegno da parte del presidente americano: «Kavanaugh ha dimostrato all'America esattamente il perché io l'ho nominato», ha scritto su Twitter il tycoon. «La sua testimonianza è stata potente, onesta e affascinante - ha aggiunto - La strategia dei democratici tesa a distruggere è vergognosa. Questo processo è stato una totale vergogna e uno sforzo per rinviare, ostacolare e resistere. Il Senato deve votare». Il leader Gop in Senato Mitch McConnell, da parte sua, si è detto «orgoglioso» di sostenerlo. Il diretto interessato ha ribadito invece che si tratta di «un'offensiva politica calcolata, orchestrata e alimentata dalla rabbia per l'elezione di Trump nel 2016». E che lui è il bersaglio di un complotto di persone che cercano vendetta per conto della famiglia di Hillary Clinton.
Il caso di Kavanaugh potrebbe avere rilevanti ripercussioni sulle elezioni di Midterm. I democratici ritengono che se riusciranno a distruggere il magistrato scoraggeranno la base elettorale repubblicana, infliggendo un duro colpo alla presidenza Trump. Ma ritengono anche che comunque, pur se il Grand Old Party insisterà sino ad ottenere la sua conferma, perderà l'elettorato femminile consegnando la vittoria ai dem. I repubblicani, al contrario, pensano che la vicenda verrà vista come l'ennesima caccia alle streghe, galvanizzando la base. Peraltro sino ad ora i democratici, per sostenere l'attacco politico a Kanavaugh, hanno puntato su una presunzione di colpevolezza nei confronti del giudice, arrivando da subito alla conclusione che le accusatrici dicano la verità. Una posizione criticata da molti, secondo cui normalizza l'idea che la reputazione e la carriera di una persona possano essere spazzate via da accuse vecchie di 30-35 anni senza prove concrete. E senza neppure godere della presunzione di innocenza.
La senatrice dem Dianne Feinstein, invece, ha ribadito che la nomina di Kavanaugh è un «vero test» per il Senato e per la nazione, «per vedere come vengono trattate le donne, specialmente quelle che sopravvivono agli assalti sessuali».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.