Guerra in Ucraina

A Kharkiv, a Kherson e anche nel Donbass. La controffensiva ucraina sfonda le linee russe

Il presidente Zelensky rivendica gli ultimi successi delle truppe di Kiev "Già riconquistati 700 chilometri, liberati più di venti insediamenti"

A Kharkiv, a Kherson e anche nel Donbass. La controffensiva ucraina sfonda le linee russe

Gli ucraini non guadagnano terreno solo nel Sud del Paese, intorno alla città di Kherson, ma anche nel Nord, nella regione di Kharkiv, dove avrebbero ripreso 700 chilometri quadrati di territorio. Una svolta inaspettata del conflitto resa possibile dallo spostamento di truppe russe da Kharkiv e dal Donbass verso il Sud, dove Mosca è stata costretta a concentrare le sue forze in risposta alle operazioni ucraine nella regione di Kherson. Secondo l'ultima analisi dell'Institute for the Study of War questo avrebbe consentito un'efficace controffensiva nel nord-ovest della città di Izyum. Sarebbero più di 20 gli insediamenti liberati nella regione di Kharkiv e le forze di Kiev sarebbero riuscite a penetrare nelle difese nemiche fino a una profondità di 50 km. L'esercito ucraino ha fatto conquiste anche nel Donbass e nelle zone di Kramatorsk e Sloviansk.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivendicato con orgoglio i successi dei suoi militari, sottolineando che la controffensiva ucraina a Kharkiv aiuterà gli sforzi delle truppe di Kiev sull'intero fronte del conflitto contro i russi. «Ogni successo delle nostre forze armate in una direzione o nell'altra cambia la situazione generale lungo l'intera linea del fronte a favore dell'Ucraina. Più è difficile per gli occupanti, più perdite hanno, migliori saranno le posizioni dei nostri difensori nel Donbass, più affidabile sarà la difesa di Zaporizhzhia, Mykolaiv e delle città della regione di Dnipropetrovsk, più veloce saremo in grado di liberare la regione dell'Azov e l'intero sud».

Mosca non ha mancato di sottolineare come la rivendicazione di Kiev dei successi nella regione orientale di Kharkiv mirerebbe a convincere l'Occidente ad aumentare le forniture di armi. Un modo, secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, per fare pressione sulla riunione del Gruppo di contatto sull'Ucraina in corso nella base americana di Ramstein, in Germania: «Zelensky è pronto a tutto pur di mantenere il sostegno militare e finanziario degli Stati Uniti e dei suoi alleati».

La tensione rimane alta anche intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, controllata dai russi. Secondo le autorità locali filorusse le forze armate ucraine avrebbero ripreso a bombardare Energodar, la città che ospita l'impianto e un drone kamikaze con un ordigno improvvisato lanciato dalle truppe di Kiev avrebbe colpito l'edificio dell'amministrazione militare-civile della città. A causa del cedimento delle linee elettriche, è stato deciso di spegnere la quinta unità di alimentazione della centrale, mentre la sesta e ultima unità funziona «solo parzialmente».

La situazione sarebbe comunque sotto controllo, ha assicurato Aleksander Volga, capo dell'amministrazione filorussa di Energodar.

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