A Kiev il giorno più lungo. Zelensky: "Vinceremo". E gli Usa accusano la Cina

L'anniversario della guerra tra proclami e minacce. Washington: "Xi si appresta a rifornire di armi Mosca"

A Kiev il giorno più lungo. Zelensky: "Vinceremo". E gli Usa accusano la Cina

La guerra in Ucraina compie un anno ma non ci sono candeline e festeggiamenti, ma denti sguainati e minacce e timori che l'anno prossimo si possa stare ancora qui a contare i giorni e i morti. Di pace si parla solo con tanti se, tanti ma, tanti forse.

I due leader nemici celebrano l'evento a modo loro, promettendo al loro popolo e in fondo anche a loro stessi che vinceranno. Nel giorno in cui Kiev si è svegliata con forti esplosioni e un allarme bomba, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che oggi terrà una conferenza stampa sul tema «un anno di invincibilità», ha garantito che il suo popolo scaccerà l'invasore: «Non ci siamo spezzati, abbiamo superato molti ostacoli e vinceremo. Inchioderemo alle loro responsabilità tutti coloro che hanno portato il Male, questa guerra nella nostra terra, il terrore, le uccisioni, le torture, i saccheggi», ha scritto Zelensky su Telegram. Da parte sua Vladimir Putin, presidente della Russia, ha celebrato la giornata dei Difensori della patria, deponendo fiori sulla tomba del milite ignoto vicino alle mura del Cremlino e garantendo il sostegno del governo alle famiglie dei caduti nell'operazione militare speciale in Ucraina: «È sacro dovere dello Stato prendersi cura di coloro che difendono il Paese».

A tenere banco nel giorno che precede il primo triste compleanno della guerra, è il ruolo della Cina nel conflitto. Ieri il segretario generale della Nato, il norvegese Jens Stoltenberg in un'intervista all'Ap ripresa da Guardian ha parlato di «alcuni segnali» che Pechino avrebbe piani per supportare la Russia nell'invasione dell'Ucraina e ha invitato Xi Jinping a «desistere» dall'appoggiare «una guerra illegale» che sarebbe «una violazione della Carta delle Nazioni Unite». Parole che naturalmente a Pechino non sono andate giù. «La cosiddetta intelligence di Washington - ha accusato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin - non è altro che speculazione e calunnia contro la Cina». «La posizione della Cina è chiara: l'integrità territoriale deve essere rispettata e i principi della Carta Onu devono essere rispettati. La priorità fondamentale è facilitare il cessate il fuoco e la cessazione delle ostilità immediatamente», ha detto il vice-ambasciatore di Pechino all'Onu Dai Bing parlando in Assemblea Generale sull'Ucraina. Washington però, secondo il Wall Street Journal, potrebbe presto rendere pubbliche le informazioni in suo possesso che dimostrerebbero che Pechino mente apprestandosi a rifornire di armi Mosca. Zelensky non vede come un fatto negativo il fatto che Pechino «abbia iniziato» a parlare della guerra in Ucraina e anzi auspica un incontro con i vertici cinesi anche nell'ottica di coinvolgere più Paesi possibili «nell'equazione della pace».

La pace, appunto. Ieri ne ha parlato un outsider, il ministro degli Esteri svizzero Ignazio Cassis, che ha rivelato che a Ginevra sarebbero in corsocolloqui per una soluzione della guerra in Ucraina «nella massima discrezione» ma al momento non ai più alti livelli. «Un giorno questa guerra finirà attraverso un negoziato. Costruire la pace è un affare complicato che necessita molta diplomazia», ha aggiunto, ricordando però che Mosca non considera più la Svizzera un Paese neutrale.

Gli Stati Uniti stanno discutendo la possibilità di fornire aerei da combattimento di quarta o quinta generazione.

Lo ha detto la vicesegretario di Stato Usa per gli Affari politici Victoria Nuland in un'intervista al Washington Post: «Ci sono alcuni paesi in Europa che sono interessati a fornire i jet, e come ha detto il presidente Biden, questa sarà una loro scelta», ha aggiunto, ribadendo che «è un quadro in evoluzione mentre valutiamo di cosa ha bisogno l'Ucraina». I ministri delle Finanze del G7 riuniti a Bangalore hanno dato il via libera agli aiuti all'Ucraina e hanno esortato il Fondo monetario internazionale a varare il programma di assistenza a Kiev entro fine marzo.

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