Il killer Ibrahim a Palermo da un parente 15 giorni

Ai raduni islamisti a 11 anni, arrestato a 17. Chiamò il fratello: dormo davanti alla chiesa

«Siamo in stretto contatto con le autorità francesi. Quello che posso dire è che Aoussaoui ha agito da solo nell'atto estremo, ma è probabile che si sia radicalizzato qui in Tunisia e che appartenga a una cellula jihadista». Il ministro degli Esteri tunisino Othman Jerandi, intervistato dal canale televisivo Attessia, promette massima collaborazione alla Francia sulla vicenda di Brahim Aoussaoui, il 21enne che giovedì mattina ha trucidato tre persone nella basilica di Notre Dame a Nizza.

L'uomo continua a essere in prognosi riservata dopo l'intervento chirurgico a cui è stato sottoposto in seguito alle ferite riportate nella sparatoria per neutralizzarlo. Gli inquirenti francesi attendono che si concluda la fase del coma farmacologico per poterlo interrogare, mentre proprio ieri da Tunisi è partito alla volta di Nizza il colonnello Skander Hizabri, alto funzionario degli 007 maghrebini.

Le indagini puntano a individuare eventuali fiancheggiatori: un 47enne, come confermano fonti giudiziarie, sarebbe stato fermato, ma al momento non è del tutto chiara la natura dei rapporti con il killer. Un secondo sospetto, considerato vicino a Aoussaoui, è stato arrestato ieri dalla polizia francese e si trova in stato di fermo. L'uomo, di 35 anni, avrebbe avuto contatti con l'autore dell'attacco nella giornata di mercoledì, precedente l'attentato.

Sempre ieri intanto ha parlato alla tv di Dubai Al Arabiya Yassine Aoussaoui, il fratello dell'aggressore. Nel corso dell'intervista Yassine ha rivelato di aver sentito telefonicamente mercoledì sera il fratello: «Mi ha detto che stava bene e che voleva passare la notte davanti alla basilica. Mi ha persino inviato sul telefonino una foto dell'edificio. Ho trovato la cosa molto strana, ma onestamente non pensavo che avesse in mente un piano criminale». Eppure il giovane aveva già accoltellato una persona in Tunisia. Nel 2016 l'allora 17enne, fu arrestato per aggressione armata e finì in carcere.

La Tunisia ha fermamente condannato l'attacco terroristico e la procura antiterrorismo della capitale ha aperto un'indagine per fare chiarezza sui contatti e la vita di Aoussaoui prima di emigrare, con tappa a Palermo, ospite di un parente per 15 giorni a ottobre. Alcuni familiari sarebbero già stati sentiti dagli inquirenti nel quartiere popolare di Thyna, sulla strada per Gabes. Parallelamente è stata aperta un'indagine sulla presunta esistenza di un gruppo terroristico denominato «Al Mahdi» nel sud della Tunisia» e sul suo potenziale coinvolgimento nell'attacco terroristico di Nizza. Lo ha detto il portavoce e sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tunisi, Mohsen Dalì, spiegando che l'avvio di quest'indagine segue un post sui social di un individuo che afferma di appartenere al medesimo gruppo e che avrebbe rivendicato la responsabilità dell'attacco. Di certo Aoussauoi ha partecipato ad alcuni raduni dell'organizzazione salafita, poi dichiarata terroristica, Ansar Al Sharia nel 2012 e 2013 a Kairouan, in Tunisia. Lo notizia è stata divulgata dalla radio locale Shems Fm, sottolineando che Aoussauoi aveva solo 11 anni quando partecipò a questi eventi.

La Francia nel frattempo ha deciso di blindarsi. Il ministro degli Interni, Gerald Darmanin, al termine del consiglio di Difesa all'Eliseo con il presidente Emmanuel Macron, ha disposto l'aumento del servizio di vigilanza in vista del week-end di Ognissanti.

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