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New York «In cerca delle mie radici sono andato a Ellis Island, l'isola dove portavano gli immigrati per i controlli all'ingresso negli Stati Uniti. Nel registro ho trovato la storia di mia nonna che è arrivata qui a 14 anni con 10 dollari in tasca. Ce ne volevano 20 per entrare, gli altri 10 glieli ha prestati un cugino. Mi ha fatto impressione vedere che c'era una domanda, Razza, cui lei ha risposto Ebraica. E poi ho trovato il suo primo indirizzo, una casa nel Lower East Side che adesso è un palazzo di lusso. Dalle sue finestre vedeva Brooklyn che le sembrava un paradiso rispetto a Manhattan: il suo sogno era trasferirsi dall'altra parte del fiume. L'ha realizzato con la forza del suo ottimismo. Per questo stavolta sfilo qui e penso che tutto debba essere possibile per tutti». Michael Kors è un fiume in piena nel raccontare come è nata la più patriottica delle sue collezioni in passerella ieri mattina in un ex magazzino del porto commerciale di Brooklyn. Le ragazze cominciano a sfilare su una stupenda esecuzione dal vivo di Miss American Pie, storico brano di Don McLean successivamente interpretato da Madonna e Prince giusto per citare i più famosi. Poi arriva America di Simon & Garfunkel e tanti altri brani perfetti per sottolineare quest'idea panamericana dello stile con l'eterna dicotomia tra lusso e sportwear, preppie look e punk, maschile e femminile. I capi per altro sono tutti meravigliosamente prodotti in Italia come sottolinea il designer mostrandoci l'incredibile decoro a ciliege fatte da innumerevoli micro cristalli incollati uno per uno a mano sullo chiffon. Le giacche sono divine, mutuate dal peacott marinaro ma con ruche applicate sui lati oppure sulle spalle. Una, infilata negli strepitosi pantaloni beige a vita alta, è in realtà un body e l'immagine ricorda molto Katherine Hepburn nei suoi primi film. Poi c'è il motivo stelle e strisce evocato con borchie metalliche o cristalli nelle borse (una più bella dell'altra), sulle scarpe e sulle gonne a pieghe. Tutto è elegante, desiderabile e in un certo senso commovente anche perché Kors conclude dicendosi fiero di essere arrivato dov'è arrivato avendo alle spalle una nonna fuggita dall'Europa con 10 dollari in tasca e una mamma che l'ha cresciuto da solo con tanti sacrifici. In linea con quest'idea di moda anche la collezione Coach disegnata da Stuart Vevers. Stavolta al posto del Varsity, ovvero il bomber da college americano egregiamente rilanciato dal giovane designer inglese c'è quell'elegante giubbotto di nappa o camoscio che in Italia chiamiamo Valstarino. Su una T shirt si riconosce l'immagine di Rob Lowe e poi ci sono tante scarpe e tante borsette di buon gusto. Molto più forte dal punto di vista stilistico Carolina Herrera, brand oggi disegnato da Wes Gordon, talentuoso designer di Atlanta che ha lavorato con due maestri come Oscar de la Renta e Tom Ford.
La sua visione poetico-floreale così in linea con la mistica della griffe, produma di modernità. Da Proenza Scouler è di scena la power woman con giacche piene di spalle, mani in tasca nei pantaloni di ottimo taglio, sguardi coperti con gli occhiali da cattiva e, in alternativa, gli abiti foulard allacciati sulla spalla. L'evento della settimana è comunque lo show della lingerie Sawage x Fenty organizzato da Rihanna come uno spettacolo di danza e musica nel cuore di Brooklyn. Per citare tutti i musicisti che si sono esibiti serve un vero e proprio dizionario del rap. Poi ci sono le ballerine di ogni forma e colore che fanno cose mirabilanti sul palco e su una specie di Colosseo quadrato. Lo show verrà trasmesso integralmente su Amazon Prime il 20 settembre, data in cui cominceranno le vendite sempre sul colosso dello shopping online.
Per produrre questa linea la show girl ha ottenuto un investimento da 50 milioni di dollari da amici come il rapper Jay Zi. Veste ogni taglia e nessuno meglio di lei sa come contenere ed esaltare tutti i tipi di curve.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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