La Kyenge ringrazia Mattarella: "Il Paese sotto le grinfie della xenofobia fascista"

Il plauso della Kyenge a Mattarella: "Ha difeso la Costituzione e gli interessi dei cittadini italiani". E ribadisce: "L'euro è uno dei punti cardine"

La Kyenge ringrazia Mattarella: "Il Paese sotto le grinfie della xenofobia fascista"

"Chi si impegna con serietà, nella politica, sa che oggi il sovranismo cieco non ha nessun futuro, anzi, assomiglia sempre più a tentativi di far indietreggiare il Paese, sacrificato sotto le grinfie del populismo e della xenofobia a vocazione fascista". Mentre il Paese si infiamma per lo scontro politico generato dallo stop di Sergio Mattarella al governo gialloverde, Cècile Kyenge torna in cattedra per attaccare Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Non fa mai i loro nomi. Ma è alla Lega e ai Cinque Stelle che pensa nel ringraziare il presidente della Repubblica per essersi opposto a Paolo Savona e alla formazione del governo a guida Giuseppe Conte.

"L'Italia non è un Paese isolato, bensì partecipa con fierezza all'Unione europea e condivide con gran parte del mondo i principi filosofici, politici ed economici, che lo rendono interdipendente con gli altri". Nella nota pubblicata oggi la Kyenge ringrazia pubblicamente Mattarella "per la fermezza con cui ha difeso la Costituzione e gli interessi dei cittadini italiani, in un contesto europeo sempre più in via di unificazione". "Uno dei punti cardine della nostra cittadinanza europea è l'esistenza della moneta unica, l'euro - scrive ancora l'europarlamentare modenese del Pd - Non è dunque consentito far vacillare questo pilastro della nostra cittadinanza - oltretutto con l'inganno, senza alcun dibattito democratico incentrato sul tema. Il risultato sarebbe di riuscire ad impoverire milioni di italiani - conclude l'europarlamentare del Pd - annullando i loro risparmi e danneggiando le imprese di tutta Italia, ancor prima quelle di altri Paesi europei".

Già nei giorni scorsi, in un colloquio con il Guardian, la Kyenge non aveva nascosto la propria preoccupazione per un eventuale governo gialloverde. "Il primo 'ministro nero' del governo italiano - scriveva il quotidiano britannico - è preoccupato del fatto che la Lega, partito di estrema destra, possa entrare a fare parte del governo alla luce anche dei piani di voler costruire nuovi centri di detenzione in tutto il Paese". Ovviamente temeva che la presenza del Carroccio al governo avrebbe portato a riformare il sistema di accoglienza dei migranti messo in piedi dai passati esecutivi targati piddì.

"Molti membri della Lega accettano di essere razzisti - aveva confidato al Guardian - è molto difficile per me vedere un partito che accetta di essere razzista gestire la legge, che dovrebbe proteggere tutta la comunità".

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