In attesa di definire le coordinate entro le quali si muoverà il dibattito interno, i vertici di Forza Italia si concentrano sulla fase organizzativa. Ieri, a margine dell'incontro del gruppo al Senato (in vista della battaglia parlamentare che oggi vedrà i senatori azzurri scendere nell'agone lancia in resta per difendere la Tav), si è tenuta una riunione dei coordinatori regionali del partito. Hanno aderito all'invito di Antonio Tajani a discutere della questione organizzativa, proprio alla vigilia del cosiddetto «tavolo delle regole». Oggi infatti il vicepresidente del partito vedrà Annamaria Bernini, Mariagrazia Gelmini e Sestino Giacomoni. Al tavolo Tajani porta l'entusiasmo dei coordinatori per questa nuova fase, gravida di speranze e soprattutto di buone intenzioni. E anche segno di salute, se non altro dei vertici del partito che in due giorni hanno tenuto tre lunghe e faticose riunioni per orientarsi sulla linea.
Questo per dimostrare al fuggitivo Toti («con i fatti e non con le parole» sottolineano in più d'uno), che il partito non è fermo e che Forza Italia non è sinonimo di immobilismo. Il governatore della Liguria proprio oggi ha fissato dal notaio la registrazione del simbolo del suo movimento. E i suoi ex compagni di partito intanto preparano la discussione sull'organizzazione delle primarie e sul futuro cammino dell'Altra Italia. Al termine della riunione, cui hanno partecipato anche gli altri membri del coordinamento nazionale (Annamaria Bernini, Maria Stella Gelmini e Sestino Giacomoni) si è deciso che i coordinatori regionali si devono far carico di organizzare fin dalle prossime settimane «assemblee e incontri pubblici per tornare a parlare - come recita un comunicato diffuso al termine della riunione - della nostra identità, dei nostri valori e dei problemi reali degli italiani, nonché delle modifiche statutarie in vista degli imminenti congressi». Sono stati presentati inoltre i programmi delle tre manifestazioni nazionali già pianificate per le prossime settimane: «Everest» a Giovinazzo il 6-7-8 settembre; «l'Italia e l'Europa che vogliamo» a Viterbo il 20-21-22 settembre e a Milano il 5-6- ottobre. Sono, inoltre, in via di definizione, nelle varie regioni, numerose giornate di formazione politica. Si è parlato poi anche di primarie e si è avanzata l'idea di «primarie aperte non più soltanto agli icscritti ma anche a quelli che aderiranno alla Carta dei valori» dell'Altra Italia. Riavvicinando e mediando, in questo modo, le diverse anime del partito, fino a oggi divise proprio sul nodo primarie.
Dai coordinatori regionali, poi è arrivato anche la conferma che il partito deve riaffermare la centralità delle forze moderate, liberali, cattoliche, riformatrici» nel dibattito politico. Forze capaci di costruire »un soggetto forte, europeista e non sovranista, rigorosamente alternativo al Pd».
Stigmatizzando l'idea di uno schiacciamento sulle posizioni del partito di Zingaretti e respingendo dall'altro l'accusa di chi vuole Forza Italia saldamente al fianco di Salvini nella sua per il momento incontrastata ascesa nei consensi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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