«Mi sono liberato di un peso». Alla fine di dieci giorni decisamente caldi e di 24 ore roventi, Paolo Romani passeggia nei corridoi di Palazzo Madama senza nascondere l’amarezza per una vicenda in cui è rimasto stretto nella tenaglia del moralismo grillino e della volontà della Lega di tenere in piedi una entente cordiale con i Cinquestelle. Per la sua giornata più lunga ha voluto accanto a sé a Roma le figlie Lucrezia e Federica, «la mia famiglia di criminali», scherza con amaro sarcasmo, ricordando come è stato trattato da alcuni media e dall’universo grillino per una condanna (tuttora al vaglio della Cassazione) per l’utilizzo improprio di un telefonino del Comune di Monza da parte di sua figlia. La stessa figlia che continua a dirsi costernata per quanto accaduto 7 anni fa e che tra poche ore, a 22 anni, si laureerà in Scienze dei Beni Culturali. Ma al di là della sofferenza personale che questa vicenda ha ingenerato ci sono le preoccupazioni politiche. «Io sono preoccupato per il progetto, anche se sollevato sul piano personale. Io intendo fare politica, mi batterò perché il nuovo bipolarismo non si chiami Lega-Movimento Cinquestelle». «Ora vediamo cosa accade. Non mi pronuncio, spero di avere torto. Le geometrie che si delineano con le due votazioni vanno in una direzione da me non auspicata. Io ho fatto un’altra battaglia politica». Concluso il vertice mattutino dei leader a cui aveva preso parte, Romani aveva reso pubblica la sua rinuncia. «Nel ringraziare il presidente Berlusconi per la stima e la fiducia accordatami offrendomi, convincendomi e insistendo nella candidatura a presidente del Senato, ritiro la mia candidatura per evitarne ogni utilizzo pretestuoso. Si sta preparando un percorso pericoloso per il Paese con il ribaltamento della espressione di voto degli italiani e con la rottura della coalizione di centrodestra. Nell’interesse del Paese, in primis e del mio partito ho lavorato affinché, attraverso la collaborazione istituzionale con le altre forze politiche si potesse arrivare ad una legge elettorale di coalizione, proporzionale, ma con un correttivo maggioritario, in grado di interpretare gli equilibri nel Paese. I risultati elettorali sono stati diversi dalle aspettative ma Forza Italia si è attestata come secondo gruppo al Senato, ottenendo dunque la possibilità di svolgere quel ruolo di garanzia ed equilibrio necessario in questo contesto.
Continuerò il mio impegno in favore del mio partito e della stabilità politica nei ruoli politici, parlamentari, istituzionali e di partito con l’obiettivo di scongiurare gli effetti devastanti di una scelta politica che apre la strada al capovolgimento della volontà popolare». Il tutto senza dimenticare l’omaggio e il plauso per l’elezione di Elisabetta Alberti Casellati, «una donna di grande virtù, esperienza e competenza».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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