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La lacca imperiale sul trono di Re Giorgio

Rosso, blu e bianco sulla passerella di Armani Privé. Il dettaglio di stile? Il cappellino-veletta

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Parigi A Parigi non si parla d'altro: Karl Lagerfeld non è uscito a raccogliere gli applausi dopo le due sfilate Chanel in calendario ieri. Al suo posto si è presentata Virginie Viard, direttrice dello studio di creazione della maison, braccio destro (lui dice anche sinistro) del leggendario designer che ha compiuto 85 anni lo scorso settembre. I due lavorano insieme dal 1987, una vera coppia di ferro. Non per nulla lei è già uscita in altre due occasioni a raccogliere gli applausi del pubblico. Stavolta però era sola o meglio in compagnia della top model Vittoria Ceretti nei succinti panni di una sposa in costume da bagno. Pettegolezzi e illazioni non si son fatti attendere: «Sta male», «Se ne và», «Lo cacciano».

Una nota ufficiale diramata dalla maison ha detto che Mr Lagerfel sentendosi stanco aveva chiesto a Virginie di sostituirlo. Una fonte più che attendibile ma volutamente anonima, sostiene che il cosiddetto Kaiser della moda ha lavorato fino a tarda notte sulla collezione per poi crollare sotto i colpi di una brutta influenza. Il tempo da lupi che ieri flagellava Parigi ha fatto il resto. Insomma la sola cosa da dire in questo momento è: «Auguri di pronta guarigione». Per il futuro non sarà più necessario fare ipotesi di successione: ha già indicato lui chi può e deve prendere il suo posto.

Di sicuro sostituire certi geni non è tanto difficile quanto impossibile. Prendiamo il caso di Giorgio Armani, la sua capacità di catturare l'essenza stessa del tempo trasformandola in immagini atemporali ma sempre sotto il segno della modernità, é quasi sovrumana: ci lascia ogni volta senza fiato. Ad esempio la strepitosa collezione Privè per la prossima primavera estate vista appesa in backstage ieri mattina ci era sembrata un sublime gioco di stile sulla luce e sul colore con quegli abiti dall'effetto laccato che in alcuni casi ricordavano preziosi vasi cloisonnè e in altri sembravano la versione contemporanea e vestimentale delle lussuose lacche imperiali conservate nella Città Proibita di Pechino. Visti addosso alle modelle ieri sera sulle note della colonna sonora de Il Conformista di Bernando Bertolucci erano vere e proprie sculture in movimento, l'omaggio più bello che si possa immaginare all'Oriente millenario, allo stile Deco e alla sua misteriosa capacità di togliere e insieme decorare. «Stavolta mi sono proprio divertito» ha detto infatti Armani nel backstage davanti a modelli d'inimmaginabile ricchezza come quello a volant alternati di paillette rosso-lacca e strisce di crinolina bluette. In passerella quello stesso abito ha assunto sfumature violacee. Lo stesso dicasi della gonna con i volant a pagoda che appesa sembrava già ricca di suo, ma con la piccola giacchina pailettata, la grande collana, i mezziguanti luccicanti e il cappellino a cono, aveva un suo profondo perché. Impossibile infatti attribuire anche una sola delle 83 uscite a donne del passato, ogni immagine per quanto coerente con tutte le altre, vive nel qui e ora. Esemplare in questo senso il cappello conico usato da secoli in Cina dai contadini che raccolgono il riso. Saint Laurent lo rifece in seta e pelliccia per la sua celebre collezione cinese del 1977.

Quello di Armani è una specie di disco volante nelle tinte primarie delle lacche (bianco, nero, rosso o bluette) con una specie di grafica veletta in crinolina che sfuma le tinte e definisce i contorni di un viso indimenticabile. Davvero una gran prova di buon gusto e capacità da parte di Giovanni Bedin che esce finalmente dal corsetto con cui ha esordito da Worth anni fa ed entra nelle pieghe di una femminilità contemporanea. I suoi 12 modelli in denim, jersey di seta e popeline da camicia sono piccoli capolavori di costruzione sartoriale. Luisa Beccaria presenta al Ritz una capsule di bei vestiti in fil coupè, Sangallo di velluto, velluto stretch e organza. Il tutto nei toni sognanti del fiordaliso, del rosa pallido e con quelle forme da brava ragazza che alle cattive ragazze piacciono un sacco. Non a caso Madonna ha 10 varianti del suo Bottoncino dress. Strepitosa la presentazione di Chopard con 20 mila rose e una ballerina per raccontare la magia di un'incastonatura invisibile per cui le pietre sembrano sospese sulla pelle di chi le indossa.

Imperdibile infine la mostra Adrian et Alaia, l'art du Tailleur sui modelli del celebre costumista di Hollywood negli anni Quaranta collezionati dal grande stilista tunisino tragicamente scomparso due anni fa.

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