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L'accozzaglia anti-Lega imbriglia il centrodestra

Sindaco M5s a Matera, il Pd si conferma a Reggio. Forza Italia conquista Senigallia e ritrova Arezzo

L'accozzaglia anti-Lega imbriglia il centrodestra

Il turno di ballottaggio che si è concluso ieri ha sostanzialmente confermato le linee politiche che governavano i grandi centri chiamati a scegliere tra i primi due aspiranti sindaci votati al primo turno. Pochi i cambi di maggioranza. E in questo caso il risultato lo portano a casa le coalizioni di centrosinistra che espugnano le piazze di Chieti e Andria, Crotone e Matera. Soprattutto il ballottaggio è arrivato dopo 15 giorni di forte campagna anti-Lega, tanto che in molti dei comuni dove si votava si è raggiunto un accordo in extremis per «irrobustire» il candidato che doveva fare da argine alla montante marea verde. Come i casi di Matera e Lecco dimostrano esemplarmente.

L'affluenza al voto in questo week end, caratterizzato soprattutto dal maltempo, ha poi segnato un deciso calo rispetto a quanto registrato durante il primo turno delle elezioni comunali. Secondo i dati forniti dal Viminale ha praticamente votato un elettore su due (50,63%) mentre al primo turno si era presentato ai seggi il 67,01% dei votanti.

Mentre al primo turno il centrosinistra aveva confermato i sindaci di Trento, Mantova e Trani e il centrodestra quello di Venezia (l'azzurro Brugnaro) strappando al centrosinistra la guida di Macerata, al secondo turno le sorprese sono poche e tutte di segno negativo per il centrodestra.

Abbiamo già accennato al risultato di Lecco e Matera. Nel capoluogo lombardo il centrosinistra si riconferma anche se al primo turno Giuseppe Ciresa (espressione del centrodestra) era saldamente in testa con oltre il 48% dei voti. Invece sarà il suo rivale Mauro Gattinoni, che due settimane fa si era fermato al 41%, a sedersi sulla poltrona di sindaco. Segno che anche qui la «diga» anti-Lega ha prodotto il suo effetto. E questo per appena 31 voti di differenza. Tanto che la Lega ha già chiesto il riconteggio delle schede scrutinate. A Matera un copione simile. Questa volta primo al ballottaggio è arrivato il candidato dei Cinquestelle (unica città tra quelle chiamate al voto a esprimere un primo cittadino pentastellato) Domenico Bennardi che pur indietro al primo turno rispetto a Rocco Luigi Sassone (centrodestra) si è visto offrire dal Pd il suo appoggio (pesante visto che il suo candidato al primo turno aveva preso il 20%).

E nei piccoli centri il meccanismo della grande accozzaglia in chiave anti-Lega ha funzionato quasi ovunque. Come a Cascina (Pisa), feudo di Susanna Ceccardi, la donna che Salvini voleva alla guida della Toscana. Il centrosinistra ha conquistato il piccolo comune toscano. E l'alleanza giallorossa ha poi portato a segno altri due colpi in Campania proprio grazie a un'alleanza stretta e compatta, che porta la firma di Luigi Di Maio. Proprio a Pomigliano, sua città natale, il ministro degli Esteri può festeggiare un sindaco giallorosso, così come a Giuliano, altro popoloso comune campano dove l'alleanza di governo si è replicata in chiave locale.

Il centrodestra si consola con la conferma di Arezzo, dove Alessandro Ghinelli ha rispettato i pronostici con oltre il 57% dei voti, mentre perde Chieti, Andria e Crotone, dove l'ambientalista Vincenzo Voce, pur dietro ad Antonio Manica (centrodestra) al primo turno, si è visto appoggiato da sia da Pd e Cinquestelle che al primo turno gli avevano sbarrato la strada. Secondo copione inoltre i risultati di Reggio Calabria, Aosta e Bolzano dove si affermano i sindaci selezionati dal Pd. Nella città calabrese resta al suo posto il sindaco uscente Giuseppe Falcomatà (ma in Calabria Salvini festeggia il primo sindaco leghista a Taurianova).

È polemica, però, nel capoluogo altoatesino che ha visto il candidato Roberto Zanin perdere con oltre il 14% dal sindaco uscente di centrosinistra Renzo Caramaschi. Fratelli d'Italia ha accusato i due assessori provinciali della Lega - Massimo Bessone e il vice governatore Giuliano Vettorato - di scarso impegno di fronte alla campagna elettorale che i vertici della Svp stavano costruendo attorno a Caramaschi. E questo perché a livello provinciale la Lega è in giunta assieme alla Suedtiroler Volkspartei.

Fatto unico nella storia politica altoatesina, sottolineano, che un partito di centrodestra sia alleato della Svp di Kompatscher.

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