Lacrime e un minuto di silenzio. È l'ultima sfilata. Senza Lagerfeld

In passerella la collezione disegnata per Chanel dallo stilista scomparso. Con le sue modelle predilette anche Penelope Cruz

Lacrime e un minuto di silenzio. È l'ultima sfilata. Senza Lagerfeld

Parigi L'ultima sfilata di Karl Lagerfeld per Chanel è come la prima: indimenticabile. Lo show del 25 gennaio 1983 si svolse nella mitica boutique di rue Cambon dove ai tempi di Coco c'era una persona addetta a spruzzare nuvole di Chanel N. 5 nell'aria, sul percorso che la grande Mademoiselle doveva fare per raggiungere il suo studio. Quello di ieri si è svolto come sempre al Grand Palais trasformato per l'occasione in uno spettacolare villaggio alpino con tanto di neve, baite di legno e camini fumanti. Ci sono ben tre controlli per riuscire a raggiungere il proprio posto e gli invitati sono 2658: una folla. Noi non siamo tra questi per una sciocca querelle con l'ufficio stampa che il tempo avrebbe dovuto sanare. Lagerfeld ne era al corrente e probabilmente apprezzava che non gli avessimo chiesto aiuto: non si disturba un genio per così poco anche perchè lui avrebbe risposto correttamente «Je m'occupe pas de ça». Inoltre così per anni con il video dello show abbiamo ricevuto un suo biglietto per la nostra amata collezione.

Stavolta però la preziosa missiva non arriverà e allora si tenta di aggirare il servizio d'ordine dall'alto con l'aiuto di un operaio che ha agganciato i pannelli con le gigantografie delle montagne tra le volute di ferro e vetro del grande palazzo costruito per l'Esposizione Universale del 1900. Mentre la gente prende posto, gli altoparlanti diffondono una colonna sonora celestiale: un suono di campanelle dall'opera Mishima di Philip Glass. Poi una voce di circostanza chiede un momento di silenzio. Subito dopo si sente la voce del Kaiser della moda che racconta di quando gli hanno proposto per la prima volta di occuparsi di Chanel e i suoi amici gli avevano raccomandato di non farlo perché era una cosa «vecchia e cotta». Mantre la registrazione prosegue ci sembra di risentire la sua viva voce che, nel corso di un'intervista per il secondo o terzo numero di Elle Italia, ci raccontava degli anni in cui Chanel era diventato un marchio per le mogli dei dottori domiciliati nel XVI Arrondissement, il colmo dell'orrore a sentir lui. A questo punto nel nostro nascondiglio arriva un addetto alla security e non ci resta che sgattaiolare via portando negli occhi la perfezione di quel set e nelle orecchie quella voce borbottante e inconfondibile che racconta un aneddoto sulla regina d'Inghilterra.

Vista in diretta su Instagram la sfilata è semplicemente divina con le modelle che escono dallo Chalet Gardenia e camminano baldanzose nella neve con quelle pedule chicchissime sotto agli splendidi pullover da alta montagna. Tra loro le predilette di questi ultimi anni: Kaia Berger, Cara Delevingne, Vittoria Ceretti. Le predilette di sempre sono in prima fila: Claudia Schiffer, Kristen Stewart, Naomi Campbell. Manca Ines de la Fressange che l'altro giorno ci aveva raccontato di non poter accettare l'invito: «Piangerei troppo, il mascara mi colerebbe fino al collo». In effetti tutte le ragazze sono in lacrime, specialmente Penelope Cruz che esce nel finale con un ranuncolo in mano e un vestito di pizzo bianco che è un vero sogno. Nessuno potrà portare un fiore sulla tomba di Karl.

L'aveva detto al funerale di Johnny Halliday: «Che orrore, non voglio essere seppellito, piuttosto muoio». Le sue ceneri mischiate a quelle di sua madre e a quelle del suo grande amore, Jacques de Bascher, sono state disperse in un luogo segreto.

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