Lo spettro dell'Afghanistan rispunta a Washington con Rahmanullah Lakanwal, che spara a freddo a due membri della Guardia nazionale. Lo spettro è ancora più inquietante guardando il vecchio tesserino di riconoscimento dell'afghano di 29 anni, che fino all'arrivo dei talebani a Kabul ha fatto parte dell'Nsu 03, la "Kandahar strike force", un'unità paramilitare controllata dalla Cia, che operava, fuori ogni regola, con i corpi speciali Usa. E la mimetica della foto tessera è quella chiazzata chiara americana. Il capo della Cia, John Ratcliffe, ha confermato che il terrorista "era un membro di una forza partner (degli Usa, nda) a Kandahar", le Zero unit.
Rahmanullah non a caso è arrivato negli Stati Uniti il mese dopo il tracollo del governo afghano, nel settembre 2021. Il futuro attentatore è stato evacuato grazie all'operazione "Allies welcome", benvenuti alleati, che ha portato in salvo 88.500 afghani. In gran parte collaboratori e interpreti degli americani o che avevano combattuto a fianco delle truppe Usa nella guerra contro i talebani dopo l'11 settembre 2001. Il presidente Joe Biden, cogliendo al volo le trattative con gli estremisti islamici della prima presidenza Trump, ha ordinato un frettoloso ritiro. Una Caporetto afghana con il drammatico ponte aereo da Kabul nell'agosto 2021 per portare via i collaboratori, compresi 5mila arrivati in Italia grazie all'operazione Aquila Omnia. Rahmanullah è sbarcato negli Stati Uniti il mese dopo con la moglie e cinque figli. La famiglia viveva nello stato di Washington e lui ha trovato lavoro ad Amazon. L'attentatore è originario della provincia di Khowst. I parenti rimasti in Afghanistan di Rahmanullah sottolineano che non aveva alcun problema mentale e chi fino all'estate del 2021 aveva continuato a combattere al fianco dei corpi speciali Usa. La sua unità a Kandahar, roccaforte talebana, ha una pessima storia di "uccisioni extragiudiziali, torture, stupri e furti" quando era stata fondata da Wali, fratello minore dell'allora presidente Hamid Karzai. Wali è stato accusato di essere un signore della droga e alla fine ha trovato la morte in un attentato nel 2011. Il capo della Kandahar strike force di allora, Afghanzai, è finito in carcere assieme a una quarantina di membri del gruppo. Rahmanullah aveva solo 15 anni e deve essersi arruolato nell'unità, probabilmente ripulita dall'imbarazzante passato, qualche tempo dopo. Il reparto veniva utilizzato per missioni "ricerca e distruggi" di covi dei talebani o di Al Qaida in giro per l'Afghanistan a bordo degli elicotteri americani Black Hawk con le squadre delle operazioni speciali Usa. La base era a Camp Gecko, ricavata in un ex centro dei terroristi di Osama Bin Laden. I soldi arrivavano dalla Cia. Il nome di questi reparti paramilitari era "Zero unit" e la Cia aveva arruolato dai 10mila ai 12mila afghani per il lavoro sporco.
Una volta evacuati è stato garantito ai veterani un permesso di lavoro negli Usa di soli due anni. Il generale Mohammd Shah, comandante delle Zero unit, riparato negli Usa, aveva lanciato l'allarme, nel 2023, con una lettera ai parlamentari americani, sulla frustrazione dei suoi uomini, che temevano di perdere il lavoro e di non riuscire a sostenere le famiglie. "Si sono verificati casi di suicidio nella comunità, causati dal forte senso di impotenza che proviamo quando le nostre richieste di assistenza per l'immigrazione vengono ignorate dal governo degli Stati Uniti" ha scritto l'ex generale afghano. "Alcuni hanno perso la speranza - sottolineava nella lettera - Non sanno cosa fare".
Rahmanullah è rimasto con la Zero unit fino all'ultimo.
Quest'anno, però, ha ottenuto l'asilo politico con la presidenza Trump. La domanda l'aveva presentata nel 2024 ai tempi di Biden. Il movente che lo ha spinto a trasformarsi in terrorista a due passi dalla Casa Bianca potrebbe comunque annidarsi nello spettro dell'Afghanistan.