L'allarme di Berlusconi sull'espansione cinese: "Libertà non scontata"

Il Cav denuncia l'intreccio col pericolo russo che arriva da Est: "C'è un disegno egemonico"

L'allarme di Berlusconi sull'espansione cinese: "Libertà non scontata"

L e democrazie liberali sempre più sotto l'assedio delle potenze totalitarie, nel mirino di un disegno egemonico che rappresenta una sfida per il mondo libero e il cui pivot è oggi rappresentato da Pechino e dal suo modello totalitarista e imperialista.

Silvio Berlusconi interviene telefonicamente alla convention interregionale di Alessandria, un appuntamento che dà seguito agli appuntamenti già messi in campo a Roma e a Napoli e richiama gli iscritti del Piemonte, della Liguria e della Valle D'Aosta e lancia un grido d'allarme. Il presidente di Forza Italia si concentra sul tema più strettamente legato all'identità della sua creatura politica, la libertà, declinandola soprattutto in termini geopolitici.

«La libertà è il bene più prezioso, non è una concessione dello Stato, ma un diritto assoluto attribuito a ogni essere umano da Dio o dalla natura. Quella libertà che ogni giorno ci accorgiamo di non poter mai dare come scontata: oggi nel mondo, su otto miliardi di esseri umani, si stima che meno di un quarto, un miliardo e seicento milioni, vivano in un sistema di democrazia liberale. Una grande potenza totalitaria, la Cina, è protagonista di un disegno egemonico che coniuga l'antico disegno espansionista dell'Impero cinese e il moderno totalitarismo comunista. È la grande sfida sistemica del ventunesimo secolo, che si gioca in tutti i continenti, in Asia e soprattutto in Africa, dove la presenza cinese è sempre più forte, tanto è vero che c'è chi parla di continente sinoafricano».

Una minaccia che si intreccia con il pericolo russo. «Questo grave pericolo si aggiunge a quello che viene da Est, con l'aggressione all'Ucraina, in violazione del diritto internazionale e con drammatiche conseguenze, sul piano umanitario e su quello economico, degli approvvigionamenti di energia e delle forniture alimentari». La risposta, una volta di più, non può che essere la costruzione di una Europa con una accresciuta dimensione politica e militare, ma soprattutto sorretta dalla consapevolezza della propria identità. «In questo quadro è drammaticamente indispensabile un'Europa coesa, saldamente legata agli Stati Uniti e all'Occidente. Un'Europa capace di darsi finalmente una politica estera e di difesa comune, capace di assumere a maggioranza e non più all'unanimità le principali decisioni strategiche. È questa l'Europa del Partito Popolare Europeo, di cui noi siamo orgogliosamente espressione».

L'Italia naturalmente deve essere protagonista, come sta facendo oggi con il governo Draghi e come «lo sarà domani quando tornerà al governo la nostra coalizione di centro-destra. Un centrodestra che deve assolutamente essere unito, nonostante le naturali differenze fra le forze politiche. Un centrodestra del quale Forza Italia dev'essere la chiave di volta, perché i nostri valori, le nostre idee, i nostri programmi sono i soli che possono far ripartire l'Italia. Forza Italia è essenziale perché è la sola forza politica a rappresentare compiutamente le idee liberali, cristiane, europeiste, garantiste.

Fra pochi giorni ci aspetta un doppio importantissimo appuntamento, alle amministrative e ai referendum sulla giustizia. Lancio un appello. Non rinunciate ad andare al voto, non rinunciate a scegliere per il futuro delle vostre città, non rinunciate ad esprimervi sulla giustizia, che ha lacerato il nostro paese negli ultimi trent'anni».

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