L'allarme di Londra: l'Italia è come il selvaggio West

Il «Financial Times» critica i gialloverdi: nella Penisola la salute dei bambini è affidata alle famiglie

L'allarme di Londra: l'Italia è come il selvaggio West

Roma Grazie al dibattito sui vaccini, ci stiamo guadagnando all'estero una fama poco invidiabile. Riprendendo le parole di Davide Faraone, parlamentare del Pd, il Financial Times, in un articolo sulla decisione presa dal Senato lo scorso 5 agosto di far slittare di un anno l'obbligo della vaccinazione per l'iscrizione a nidi e scuole materne, parla di ritorno al selvaggio West, dove «la salute dei piccoli è lasciata interamente nelle mani delle famiglie». Una preoccupazione già espressa un mese prima anche dal New York Times che segnalava come in Europa la diffusione del morbillo nel 2017 fosse cresciuta in maniera preoccupante. Quasi 15mila casi, di cui un terzo in Italia. E non è un caso che il governo Gentiloni abbia provveduto a un giro di vite con un decreto poi convertito in legge nel luglio 2017 per l'obbligatorietà di dieci vaccini (tra cui appunto l'anti-morbillo). Lo stesso giornale americano faceva poi notare che laddove in Italia il governo vuole ora quanto meno limitare l'obbligatorietà delle vaccinazioni, in Francia e in Germania ci si muove nella direzione opposta. Oltralpe, infatti, sono state introdotte multe per i genitori che non fanno vaccinare i figli. E in Germania sono stati messi a regime analoghi strumenti di dissuasione nei confronti dei genitori «riottosi».

Nel marzo scorso, intanto, è stata sfiorata una piccola crisi diplomatica con il Messico. Sempre per colpa del morbillo. I giornali locali e gli osservatori internazionali avevano dato ampio risalto alla notizia che riguardava una signora italiana di 39 anni residente dal 2007 a Città del Messico e impiegata proprio nella nostra ambasciata. La donna, insieme con il figlio neonato e una collaboratrice domestica, è stata ricoverata per i sintomi di questa malattia esantematica. Il ministero della Salute messicano ha sottolineato la gravità del fatto, dal momento che tutti i 176 casi di morbillo registrati dal 1996 a oggi sono dovuti a turisti o comunque a stranieri. E intanto da oltre un anno il Centro di documentazione sulle malattie infettive di Atlanta negli Stati Uniti ha inserito l'Italia nell'elenco dei Paesi a rischio morbillo per i turisti americani. Nell'elenco insomma si trovano Paesi dove gli americani sono caldamente invitati a lavarsi frequentemente le mani e ad assumere un codice comportamentale adeguato per evitare il contagio (a partire ovviamente dalla vaccinazione stessa).

Un mese fa il Times di Londra aveva attaccato, con un editoriale di David Aaronovitch, le scelte del governo giallo-verde, mettendo addirittura in relazione una recrudescenza dei casi di morbillo nel Regno Unito per via dei cittadini britannici contagiati nel nostro Paese. Insomma corriamo il rischio di farci la fama di «untori».

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