In lamé e jeans sdruciti È la nuova esploratrice nella giungla della moda

Ralph Lauren si ispira a viaggiatrici d'ogni tempo. Broccato stinto come usurato dal sole

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New York Una giungla con centomila tralci di orchidea in fiore, agavi del deserto e farfalle meccaniche accoglie gli ospiti all'88 di Madison Avenue. È il meraviglioso negozio di Ralph Lauren nell'Upper East Side, frequentato dalle donne più belle e più ricche del mondo. Qui Melania Trump ha acquistato la stupenda tuta bianca con cui si è presentata sul palco a festeggiare il marito appena eletto. Qui lo stilista che vanta il più vasto giro d'affari del pianeta (7.4 miliardi di dollari pari a circa 7 miliardi di Euro) ha deciso di presentare la sua february collection in vendita da subito dopo lo show e qui a New York con lo stesso fantasmagorico allestimento. Per le modelle non è stato uno scherzo sfilare su due piani salendo e scendendo le scale con i sandali in pitone dall'altissima zeppa che completano una perfetta immagine di esotica eleganza senza tempo. «Ho pensato allo spirito nomade di un'esploratrice dei deserti, una donna alla ricerca dell'unicità» dice Mr Lauren mentre il suo leggendario staff procede con la vestizione delle ragazze. Sono tutte di una bellezza sconfinata, un plotone di regine del deserto o di qualunque altro luogo lontano e inaccessibile ai più valga la pena di esplorare. Viene infatti in mente Freya Stark, l'esploratrice britannica morta centenaria ad Asolo dopo aver scoperto e magistralmente raccontato nei suoi libri luoghi d'incredibile bellezza come la Valle degli assassini in Iran. A lei che in mezzo a tutto era elegantissima, sarebbe piaciuta immensamente la tuta palazzo in seta laminata color platino come usurato dal sole per non parlare di quella da aviatore in pelle anticata. A qualunque donna di buon senso piaceranno da morire le giacche in camoscio intrecciato più leggere di una carezza. La giacca da motociclista buttata con noncuranza su un abito di lamè è sexy oltre ogni dire per non parlare dei jeans sdruciti ad arte sotto il lungo brunus di seta a fiori stinti che sfila alla fine tra i sublimi abiti da sera.

Ce ne sono alcuni colorati con tonalità cangianti di viola, verde, arancio tramonto. Tutto il resto è sabbia, oro, il bianco platinato delle folgoriti e il nero dell'onice. Sensazionali a dir poco i gioielli in metallo brunito che insieme con materiali di estrema raffinatezza tipo le micro paillette da due millimetri l'una, la seta lavata e il broccato stinto creano un effetto da miraggio di lusso. L'unica nota dolente in tanto splendore è la musica stranamente banale, mentre la colonna sonora di Thom Browne è assolutamente perfetta per uno show che sembra un film di Tim Burton. Le modelle truccate come La sposa cadavere sfilano su scarpe con la zeppa fatta come le lame dei pattini da ghiaccio in una specie di laghetto gelato con tanto di barca sorvegliata da un pupazzo a forma di bassotto mentre quello a forma di pinguino sta al centro della scena. È tutto grigio, perfino la tuta che ricopre anche il viso dei quattro uomini-lampione agli angoli della sala e il camice che i fotografi devono indossare per accedere alla loro postazione. La collezione è un inno al colore più classico dell'abbigliamento maschile citato anche nella forma di alcuni accessori tipo la borsa in coccodrillo fatta a giacca ripiegata oppure la clutch che riproduce una camicia da smoking. In alternativa ci sono quelle a bassotto (omaggio a Hector, l'adorato cane del designer) e poi cravatte e papillon al posto loro, mentre le ghette ottocentesche fan da stivale. Insomma un tripudio di creatività che traduce al femminile un perfetto guardaroba sartoriale maschile con tocchi di pelliccia e sublimi decorazioni di bottoni da camicia usati al posto delle paillette.

Basterebbe un quarto dell'ironia di Thom Browne per rendere fantastica la collezione di Brooks Brothers disegnata da Zac Posen. Eppure ha ragione lui nel fare quel che la gente vuole da questo storico marchio americano: lo stile classico e on the go di New York.

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