L'America doma il Dragone. "Competizione senza conflitto Basta Guerra Fredda tra noi"

Taiwan rimane la linea rossa per Pechino, gli Usa incalzano su diritti umani ed economia, ma dalle oltre tre ore di colloquio Joe Biden e Xi Jinping escono con il desiderio comune di rafforzare la comunicazione e con un importante compromesso

L'America doma il Dragone. "Competizione senza conflitto Basta Guerra Fredda tra noi"

Taiwan rimane la linea rossa per Pechino, gli Usa incalzano su diritti umani ed economia, ma dalle oltre tre ore di colloquio Joe Biden e Xi Jinping escono con il desiderio comune di rafforzare la comunicazione e con un importante compromesso: niente armi nucleari in Ucraina. Il presidente americano e quello cinese si sono visti per la prima volta di persona nelle vesti di capi di stato a margine del G20 di Bali, in Indonesia, nel tentativo di intavolare una discussione su alcune delle questioni più spinose in modo da ristabilire i rapporti, che sono ai minimi da decenni.

E seppure al termine del faccia a faccia non c'è stato nessun comunicato congiunto, le dichiarazioni sono state convergenti su molti punti, a cominciare dal rifiuto comune di una nuova Guerra Fredda. Biden ha detto chiaramente di non volere «una nuova Guerra Fredda» con la Cina e che la competizione (c'è, ci sarà è sarà «aspra») dovrà essere «gestita, per evitare che sfoci in uno scontro». E su questo Xi concorda: «I successi di Cina e Stati Uniti sono opportunità, non sfide, l'uno per l'altro: il mondo è abbastanza grande perché i due Paesi possano svilupparsi e prosperare insieme», ha risposto. «Dobbiamo trovare il giusto corso delle relazioni attraverso scambi schietti», ha aggiunto il leader del Dragone, sottolineando che «le attuali relazioni Cina-Usa non sono in linea con gli interessi fondamentali dei due Paesi, né con le aspettative della comunità internazionale». Come leader delle due maggiori potenze mondiali, Washington e Pechino «dovrebbero indicare la direzione, trovare la corretta rotta dello sviluppo per le relazioni tra i due Paesi e promuovere il miglioramento verso l'alto delle relazioni». L'inquilino della Casa Bianca, da parte sua, al termine dell'incontro ha parlato ai giornalisti della necessità di «gestire responsabilmente» la competizione. E tra le altre cose Biden ha chiesto al segretario di stato Antony Blinken di recarsi in Cina per un viaggio ufficiale nei prossimi mesi per mantenere aperte le linee di comunicazione. Tra i risultati positivi del faccia a faccia tra i due leader, intanto, c'è l'intesa di base sulla guerra in Ucraina. «La Cina - ha detto Xi - è estremamente preoccupata per l'attuale situazione, dimostra che i conflitti non producono vincitori, che non vi sono soluzioni semplici a questioni complesse e che il confronto tra i principali Paesi deve essere evitato». I due presidenti hanno inoltre concordato che in Ucraina «non si devono usare le armi nucleari», ha riferito la Casa Bianca. Uno dei nodi più spinosi da sciogliere, invece, rimane Taiwan: Biden ha avvertito l'omologo cinese che gli Usa si oppongono ad azioni «aggressive e coercitive» di Pechino e che la posizione aggressiva del Dragone ha minacciato la stabilità nella regione e potrebbe mettere a repentaglio l'economia globale. Mentre Xi ha risposto che la questione di Taipei «è la prima linea rossa per noi e non deve essere superata». «La pace e l'indipendenza di Taiwan sono inconciliabili come l'acqua e il fuoco», ha messo in guardia. Il Comandante in Capo, comunque, si è detto convinto che non ci siano segnali di una «imminente» aggressione di Pechino ai danni di Taiwan. Tra gli altri dossier al centro dell'incontro la situazione in Corea del Nord, con Biden che ha chiesto a Xi di incoraggiare Pyongyang ad agire «in modo responsabile».

Sul fronte dei diritti umani, invece, il presidente americano ha espresso la preoccupazione per le «pratiche della Cina» in Xinjiang, Tibet e Hong Kong. L'obiettivo dell'incontro, comunque, era parlarsi chiaro e in faccia ed essere franchi anche sui punti di disaccordo. «Abbiamo avuto una conversazione aperta e schietta. Siamo stati chiari sui nostri interessi.

La competizione sarà forte ma non ci sarà conflitto», ha detto Biden, assicurando che Xi sarebbe disposto a «trovare dei compromessi» e le due amministrazioni hanno deciso di formare un «team di contatto» che lavori alla soluzione dei problemi. Dopo il bilaterale, ad esempio, è stato concordato di riavviare i colloqui tra i due Paesi sul clima, che Pechino aveva congelato in seguito alla visita della speaker della Camera Nancy Pelosi a Taiwan.

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