Lanzetta in lacrime: "I giornalisti non mi cercano, preferiscono la Boschi"

Poi, però, assicura: "Non vi siete persi granché...". E su Renzi: "Ti fa parlare se alzi la mano"

Lanzetta in lacrime: "I giornalisti non mi cercano, preferiscono la Boschi"

Maria Carmela Lanzetta affida al Corriere della Sera la propria frustrazione. Parla di sé come il "ministro invisibile". Perché i giornalisti, le tivù e i talk show hanno spazio soltanto per la sua collega, il ministro alle Riforme Maria Elena Boschi. Per lei, ministro degli Affari regionali, spazio non ce n'è. "Da sola capisco che è più interessante una Boschi, che segue tutte le riforme, che cura i rapporti col parlamento - racconta - è normale".

Dice di non essere arrabbiota. Forse, dispiaciuta. Però, un po', col Quarto potere un po' ce l'ha. "Siete voi giornalisti che non mi avete mai voluta intervistare - continua - non vi siete persi granché...". E racconta: "Il lavoro del mio ministero è soprattutto un lavoro di raccordo... e un certo tipo di attività è piuttosto buia, nascosta". La Lanzetta vive sotto scorta da quando era sindaco a Monasterace. Ai tempi le venne incendiata la farmacia di famiglia, mentre la sua macchina fu crivellata da colpi di pistola. "Mi chiamarono sindaco anti 'ndrangheta ma io non ho mai parlato di 'ndrangheta - prosegue nell'intervista al Corriere della Sera - non l'ho fatto perché per dire una cosa del genere ci vogliono le prove. E io finché non ho le prove, non parlo". Assicura di usare la scorta soltanto per gli spostamenti necessari.

Alla Leopolda è andata da civatiana. Quest'anno era la prima volta. L'ha reputata una "bellissima esperienza". "Avevo persino un tavolo - chiosa - Rete dei Comuni per le buone pratiche amministrative per la legalità".

E anche del premier Matteo Renzi, ora, ha una buona opinione: "Interpreta alla perfezione il bisogno di speranza degli italiani. È un vulcano di idee ma, comunque, quando poi qualcuno di noi ministri vuol dire qualcosa, uno alza la mano e lui ci fa parlare...".

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