RomaBerlusconi apre il fronte del Nord anche alla luce degli ultimi fatti di Milano che dimostrano come il governo stia fallendo sui temi dell'immigrazione e della sicurezza: «Il centrodestra unito vince - dice citando il recente successo ligure - E quindi vi do una missione: contattate tutti gli amici e convinceteli a votare. Non possiamo consegnare una città del Nord alla sinistra». Quindi ammette: «Sono sotto choc per quanto successo a Milano - dice riferendosi ai ferrovieri aggrediti col machete - polizia comunale e forze dell'ordine devono lavorare con l'esercito; siamo invasi ma il governo dov'è?». Il Cavaliere affonda sul deficit sicurezza: «Quello della sicurezza, alla luce di episodi come questi è un tema su cui non si può fare quello che sta facendo il governo - dice - e vi garantisco che i soldati sono più felici di sentirsi utili nelle nostre città che passare il tempo a giocare a carte». Anche sul tema immigrazione l'ex premier accantona il politicamente corretto: «L'Italia è stata lasciata sola, mentre Bruxelles ci continua a strozzare. Dobbiamo ottenere la solidarietà dell'Europa senza la quale non ha nessun senso l'esistenza stessa dell'Europa. Occupiamo il palazzo dei burocrati di Bruxelles che invece sono così pretenziosi con noi...».
Sarà che i bagni di folla durante la micro campagna elettorale per le ultime regionali gli hanno fatto bene; sarà che la sua presenza, anche solo via voce, risulta essere un balsamo per l'elettorato storico moderato; sarà che in questo modo dimostra anche ai suoi parlamentari in fibrillazione di essere ancora in campo; sta di fatto che Berlusconi non nega il suo apporto anche per le ultime sfide amministrative. Ieri infatti è voluto intervenire con una telefonata di sostegno a Sergio Cassano, candidato sindaco di Valenza, in provincia di Alessandria. E poi altra visita alla candidata Tecla Fraschini che corre per il municipio di Segrate, vicinissimo alla «sua» Milano 2 su cui la «sinistra non deve metterci le mani». Al di là degli ultimi interventi per tirare la volata ai suoi uomini, il Cavaliere vorrebbe continuare la sua personale campagna elettorale anche dopo la chiusura dei seggi. L'ex premier sta lavorando al «Tour delle 100 Province» che potrebbe partire già alla fine del mese per lanciare la «crociata delle libertà». Anche per dare un segnale forte e di presenza anche agli azzurri di Camera e Senato. Basterà?
Di fatto nei gruppi parlamentari è tutto un boatos sui possibili gruppi di Fitto e Verdini. I due rimangono ancora sotto coperta ma gira voce che mercoledì prossimo l'ex governatore della Puglia potrebbe annunciare la nascita del suo gruppo anche alla Camera. Diverso il discorso di Verdini che, peraltro, dovrebbe rivedere Berlusconi martedì prossimo. Ultimo faccia a faccia prima dell'addio? Non è dato sapere anche se per l'ex coordinatore del Pdl sembra difficile arrivare a quota «10» e fare un gruppo-stampella a Renzi.
A favore di Denis, tuttavia, gioca un altro fattore determinante: a prescindere dalla capacità o meno di fare un gruppo autonomo da lui guidato, di base sono tanti i senatori interessati a che la legislatura vada avanti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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