Coronavirus

L'appello di Mattarella agli italiani per un "nuovo inizio"

Il capo dello Stato stasera in tv ringrazierà i cittadini per il contributo nella lotta al virus

L'appello di Mattarella agli italiani per un "nuovo inizio"

Dunque il futuro è adesso, mentre l'Italia si riaccende, prepara le riforme e, chissà, può diventare una nazione moderna. «Ora possiamo guardare con maggiore fiducia al domani - dice Sergio Mattarella - perché grazie alle pianificazioni e all'intervento europeo siamo di fronte ad un'opportunità di ampio respiro, a una nuova stagione di rinascita». Abbiamo passato mesi duri, spiega il capo dello Stato, ma la ripresa è nei fatti: vaccini a tappeto, scuole riaperte, attività economiche riavviate. E i 240 miliardi che arriveranno nei prossimi mesi ci fanno ben sperare. Se oggi possiamo essere ottimisti «è per merito delle risorse che abbiamo saputo trovare e dell'apporto unitario che ciascuno, non senza sacrificio, ha offerto». I partiti l'avranno capito? Smetteranno di litigare? «Il bene comune è più importante dei particolarismi».

Due giugno. Quest'anno poi la festa della Repubblica coincide con la ripartenza, «nel segno dell'impegno collettivo per il rilancio del Paese e della ricerca di nuove prospettive di sviluppo e modernizzazione». Primi sorrisi dopo la lunga apnea, speranze fondate ma celebrazioni ancora in tono minore. Niente parata militare ai Fori, solo il passaggio delle Frecce Tricolori, cancellato il ricevimento serale, chiusi per la seconda volta i giardini del Quirinale. Cerimonie all'osso: concerto con gli ambasciatori, corona all'Altare della Patria, incontro con le alte cariche dello Stato e un gruppo di studenti nel cortile d'onore. E un discorso stasera, alle 19,30, in diretta tv, uno degli ultimi del settennato. Mattarella parlerà per venti minuti, infonderà un'altra massiccia dose di coraggio ai cittadini, li ringrazierà per i sacrifici subiti durante la pandemia e inviterà le forze politiche ad insistere sulla strada dell'impegno comune in nome dell'interesse generale. Non sono previsti accenni all'ingorgo istituzionale di gennaio quando scadrà il suo mandato né alle ipotesi di un bis, che ha già smentito tre volte.

Insomma, un appello repubblicano alla nazione, in occasione della festa dei 75 anni, per «un nuovo inizio» come nel 1946. Qualcosa lo ha anticipato nel messaggio ai prefetti, l'ossatura statale «a servizio dell'unita del Paese». Nei mesi scorsi Stato e Regioni hanno polemizzato a lungo e su quasi tutto, il rapporto è stato spesso burrascoso, poi al dunque, nelle scelte chiave «la sinergia tra istituzioni è stata un punto di forza essenziale per arginare la recrudescenza del contagio e assicurare la tenuta sociale: se possiamo guardare con maggiore fiducia al futuro è grazie all'apporto di tutti». Veniamo da un periodo orribile. Mattarella è grato a «ciascun italiano che, con il proprio senso civico e il rispetto delle regole, ha dato il suo contributo alla lotta contro il virus», rende omaggio «a coloro, ancora molti, che sono stati colpiti e hanno perso la vita, una sofferenza che appartiene all'intera comunità». E si dichiara vicino «agli anziani e ai giovani che hanno subito in modo rilevante l'impatto della crisi». Ora va meglio. «Della ripresa sono indice gli sforzi per assicurare efficienza alla campagna vaccinale, un ritorno alla normalità della scuola e il graduale riavvio delle attività economiche, sociali e culturali».

In conclusione, se lo Stato continuerà «ad essere presente», a «fare rete», ce la faremo.

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