
La situazione è surreale, più che surrealista. A Parma la mostra su Salvador Dalí aveva inaugurato sabato scorso a palazzo Tarasconi, polo in rampa di lancio in città, con focus sul moderno e contemporaneo. A Milano la retrospettiva fotografica Attraverso i miei occhi su Frida Kahlo, organizzata negli spazi del Superstudio Più, dalla stessa società, la milanese Navigare srl, rimanda a nuova data il vernissage, in agenda l'8 ottobre, perché la location si è resa indisponibile, nonostante i 180 scatti siano già arrivati in città.
A Parma si teme la mano di contraffazioni: sotto la lente degli investigatori è finito un collezionista che avrebbe prestato opere di dubbia autenticità. Così, ieri mattina all'alba e sotto una pioggia battente, il nucleo Carabinieri del Tpc - tutela patrimonio culturale di Roma ha sequestrato 21 dei 120 pezzi esposti. Arazzi, disegni, litografie, dipinti: il corpus della mostra sul genio del surrealismo era in arrivo da Roma, dove, fino allo scorso luglio, era stata esposta al museo della Fanteria. È lì che il nucleo del Tpc aveva fatto dei sopralluoghi, su segnalazione della Fundaciòn Gala Salvador Dalí di Barcellona che, come custode della proprietà intellettuale sull'autore, aveva espresso perplessità e criticità. Con l'arrivo del decreto dalla procura di Roma, ieri è scattato il sequestro: "Siamo alla fase preliminare delle indagini, ora è tempo di verifiche" precisa Diego Polio, comandante del Nucleo Tpc. "Avevamo tutti gli expertise, ma ci mettiamo a disposizione degli inquirenti e ci rivarremo contro il prestatore" spiegano da Navigare srl, nel lunedì più duro della loro attività: se a Parma la mostra ha aperto lo stesso in tarda mattinata, pur con qualche "buco" ai muri, a Milano si cerca casa per Frida: "La troveremo - assicura Salvatore Lacagnina responsabile organizzativo delle mostre di Navigare - Abbiamo scoperto che non c'erano le abilitazioni necessarie". A Parma ci si interroga, proprio nei giorni in cui la città di Verdi e Maria Luigia vorrebbe reinventarsi come polo del contemporaneo: è di pochi giorni fa la presentazione di Parco, futuro ed ambizioso spazio espositivo dedicato alle avanguardie. Fra pochi giorni inaugurerà una mostra su Giacomo Balla. Indubbiamente con l'arte più "giovane" - spiegano gli esperti - occorre fare doppia attenzione: storie di falsi e falsari si susseguono nell'arte. Dalí, lo stesso Balla e poi Schifano, De Pisis e De Chirico sono fra i più imitati, spesso al centro di veri e propri gialli.
Dalí, in particolare, soleva firmare le sue tele in bianco a vantaggio della sua "scuola" e del falso d'autore. Chi non ricorda il caso dell'amore di alcuni funzionari nazisti per Vermeer, truffati dal falsario Han Van Meegeren. Nel 1984 alcuni Modigliani falsi illusero anche un noto storico dell'arte; nel 2005 furono 85 i fake Schifano sequestrati in mostra a Caserta. Le fondazioni giocano un ruolo centrale nella difesa ma, talvolta, anche nella corsa alle attribuzioni. Nel 2012, per esempio, a Milano si gridò alla scoperta del secolo con 100 disegni attribuiti a Caravaggio e poi derubricati alla mano del suo maestro Peterzano.
Pochi mesi fa con Merisi è successo anche il contrario: la grande mostra appena conclusa a Roma, ha esposto l'Ecce Homo di Madrid come autentico. Venduto come "scuola di De Ribera" ad un privato per 1500 euro è ora tutelato e inamovibile dal Prado.