L'attentatore era stato espulso ma non poteva essere allontanato

L'attentatore era stato espulso ma non poteva essere allontanato

Era stato espulso ma il suo nome resta un mistero. È un paradosso, non l'unico nel profilo del magrebino che lunedi notte ha compiuto uno sciagurato raid nella sede della municipale di Mirandola, in provincia di Modena. Era in Italia da almeno quindici mesi, aveva fornito nel corso di diversi controlli almeno sette identità diverse, non avrebbe più dovuto essere nel nostro Paese. O forse no, come spesso capita in queste storie: questioni sottili e intricate si accavallano e si sovrappongono fino a diradare le già poche certezze. Il tutto mentre 5 Stelle e Lega si scambiano accuse pure su questa vicenda.

Un fatto è sicuro: l'uomo, probabilmente un diciottenne, ha appiccato il fuoco seminando il terrore alle tre del mattino. E provocando un disastro: due donne, che dormivano al primo piano, sono morte nel sonno, quasi venti persone sono state soccorse, l'intero edificio è stato sgomberato. Per Mirandola è una nuova emergenza dopo il terremoto. E ci si chiede con ansia quanti personaggi del genere vaghino come schegge per le nostre città. Il giovane era arrivato lunedì sera con un principio di ipotermia all'ospedale di Mirandola. Qui si è sfilato la flebo, è scappato e ha portato a termine il blitz. L'hanno arrestato poco dopo, addosso un giubbotto antiproiettile, un cellulare di servizio e un berretto dei vigili. Insomma, siamo davanti a uno squilibrato, anche se la sua carta d'identità resta un rebus. E però qualcosa si riesce a ricostruire e il curriculum restituisce pagine inquietanti: un accompagnamento alla frontiera di Ventimiglia, evidentemente concluso con un nulla di fatto; una denuncia per danneggiamento di una caserma dei carabinieri nella capitale; infine l'espulsione notificatagli il 14 maggio. Entro una settimana avrebbe dovuto andarsene.

Formalmente il nordafricano poteva ancora avere un piede in Italia, ma il Viminale fa sapere che aveva avanzato richiesta di protezione internazionale e quindi in attesa della risposta non poteva essere allontanato. Una storia che è un pastrocchio ma anche la dimostrazione che le leggi sono inadeguate. Col risultato di avvelenare tutti i flussi migratori.

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