«Lavori forzati» per chi usa il telefonino a scuola. Lo stabilisce il nuovo regolamento istituito dall'istituto di istruzione superiore Quintino Sella di Biella, in Piemonte. Tra le «pene» inflitte ci sono la pulizia dei corridoi della scuola e il riordino dei documenti.
Tre le pagine del regolamento. Le misure più importanti prevedono che gli smartphone a scuola debbano restare sempre spenti durante le lezioni previa autorizzazione dei professori. Alla prima infrazione si viene ammoniti, alla seconda sospesi con obbligo di frequenza. E qui scatta la «condanna». Che è stata già irrorata a cinque studenti. «Purtroppo immaginavo che sarebbe accaduto - dice il preside Gianluca Spagnolo -. Ho chiesto ai professori di essere abbastanza clementi fino alla fine dell'anno, perché il regolamento è entrato in vigore a scuola iniziata. Però c'è e va rispettato.
Se dopo un primo richiamo l'allievo persevera, è chiaro che non si può essere indulgenti. Facciamo fare lavori impegnativi che permettono loro di riflettere su come si sono comportati. Quindi li armiamo di scopa e paletta e li facciamo lavorare».
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