Un milione di occupati e 48 miliardi di fatturato. Il genio italico, l'industria culturale e creativa italiana, è il terzo datore di lavoro del Paese. Architettura, arti performative e visive, audiovisivo, libri, musica, pubblicità, quotidiani e periodici, radio, videogiochi. Con la cultura non solo si gode, si mangia. Peccato che a digerire siano altri.
Piccolo confronto. «Un gigante come Facebook ha 22 dipendenti in tutta Italia e 32 ne ha Whatsapp» spiega Massimiliano Salini, Forza Italia, membro del Ppe, tra i relatori del testo di revisione della legge sul copyright web. «Eppure abbiamo visto il nostro governo opporsi a noi. Il governo italiano, 5stelle e Lega, rema contro, sostenendo in Europa una legge che avvantaggia le piattaforme web ai danni delle imprese che in Italia investono in contenuti culturali».
A Palazzo Chigi «seguir virtute e canoscenza» non commuove e nella battaglia di Bruxelles che si concluderà a fine marzo a Strasburgo, con la seduta plenaria dell'Europarlamento, accade l'incredibile. Roma ha già votato contro al Consiglio dei governi europei. La motivazione: libertà di informazione. «Follìa strumentale - obietta Salini - perché noi non abbiamo chiesto che i contenuti non vengano diffusi gratuitamente. Abbiamo solo chiesto che Youtube, Facebook, Google, rinuncino a una piccolissima parte dei miliardi di profitti che fanno e riconoscano i diritti d'autore». Confindustria cultura sostiene la «tassa sui link», la sezione digitale no. Prevedibili gli altri schieramenti: pro tassa sono Siae, Mediaset, Warner music, Aie e Fep, contrari Google, Youtube e Wikipedia.
Eppure nell'Italia di Sanremo la Lega ha proposto di tutelare la musica italiana con quote fisse nei passaggi in radio delle canzoni italiane. «Contraddizione pura - si inalbera Salini -. È evidente che lo strumento privilegiato per tutelare il creativo italiano è farlo pagare dalle piattaforme web». Pochi dubbi: «Lega e 5Stelle non possono disturbare le piattaforme che hanno garantito il loro stesso aumento smisurato del consenso su basi molto particolari». I blog stellati e la macchina da guerra social di Salvini non sopporterebbero freni.
E poi perché inimicarsi potentati che impongono i loro accordi fiscali praticamente elusivi a Paesi ben più influenti del nostro? Conclusione: «Si vedono politici assenti nella realtà ed estremamente performanti nel virtuale. E indigna che abbiano voltato le spalle a centinaia di migliaia di operatori».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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