Coronavirus

Il leader azzurro vota da remoto in Europa: eletti due nuovi commissari del Ppe

E con Tajani rilancia una cabina di regia continentale per l'emergenza Covid

Il leader azzurro vota da remoto in Europa: eletti due nuovi commissari del Ppe

Giornata positiva anche dal punto di vista politico per Silvio Berlusconi. La Commissione europea vanta da oggi due nuovi commissari provenienti dalle file del Ppe. Lo stesso leader di Forza Italia nella sua qualità di europarlamentare ha partecipato da casa alla votazione del Parlamento. Ai suoi più stretti collaboratori ha manifestato tutta la sua soddisfazione. La nuova commissaria Mairead Mc Guinness, ha spiegato, ha tutte le qualità per svolgere un ruolo strategico nella difesa che l'Europa come istituzione politica deve portare avanti nei confronti delle diverse minacce globali: dalla pandemia all'imperialismo della Cina comunista. Berlusconi ha espresso voto favorevole anche per l'allargamento delle deleghe al vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis. E si è rallegrato dell'esito positivo. Li conosco personalmente, ha detto ai suoi, e sono le persone più indicate. Ci unisce la stessa ambizione, ha spiegato, vale a dire un'Europa dello sviluppo, delle imprese, del lavoro e delle opportunità per tutti.

Sempre in tema europeo Antonio Tajani e Berlusconi hanno discusso in questi giorni, lo riferisce lo stesso vicepresidente del partito, della necessità di promuovere presso l'Unione Europea l'istituzione di una cabina di regia per l'emergenza Covid. «Serve una strategia comune - spiega Tajani - , il coordinamento politico a livello europeo deve essere tra i ministri della Sanità, ma poi serve una task force operativa che, da un punto di vista tecnico e scientifico, possa aiutare i Paesi ad applicare le stesse iniziative, che successivamente possono essere declinate in maniera diversa».

Sul fronte interno, invece, domina il dibattito sulla cena-incontro Toti-Carfagna. I diretti interessati parlano soltanto di un incontro per ragionare su come uscire dall'ombra salviniana e dare corpo e voce a un'area moderata all'interno del centrodestra ma in Forza Italia l'iniziativa è vista con sospetto. Così - fanno notare - si rischia di indebolire l'unico partito moderato della coalizione che si è dimostrato ancora determinante anche nelle recenti elezioni.

Eppure all'incontro di ieri si è parlato proprio dell'ultimo turno elettorale. E dei risultati che devono rappresentare per chi ha a cuore la casa dei moderati un campanello d'allarme. Tra le cause della sconfitta è stato indicato anche la sottoesposizione del polo moderato rispetto alle istanze sovraniste di Lega e FdI. Da tempo la Carfagna chiede di far uscire Forza Italia dall'ombra della Lega. Non basta, spiegavano ieri sera all'incontro, distinguersi con la campagna a favore del Mes. Serve, dicono, un cambio di passo e magari la creazionedi una federazione di soggetti politici moderati. All'incontro anche qualche parlamentare azzurro, oltre la Carfagna. Come Osvaldo Napoli e Andrea Cangini.

Insomma una cena antisovranista? «Rifiuto qualsiasi etichetta - ha replicato l'azzurro Napoli -.

Voglio soltanto sottolineare che oggi più che mai, come dimostrano gli ultimi risultati elettorali, c'è la necessità di un centro moderato».

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