Joe Biden parteciperà al Consiglio europeo che si terrà domani in videoconferenza. L'annuncio è arrivato con entusiasmo via Twitter dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel ed è il segno di un'allenza con gli Stati Uniti che si rinsalda dopo le tensioni con l'America di Donald Trump. «Non vedo l'ora di dare il benvenuto» a Biden - ha scritto Michel - È ora di ricostruire la nostra alleanza transatlantica». La Casa Bianca conferma: il presidente discuterà del «suo desiderio di rilanciare le relazioni Usa-Ue».
L'invito (accettato) al nuovo presidente americano arriva mentre volano parole grosse e azioni ancora più forti da un blocco occidentale sempre più affiatato - Stati Uniti, Unione Europea, Regno Unito e Canada - ai danni della Cina di Xi Jinping, accusata e sanzionata per la violazione dei diritti umani contro la minoranza degli uiguri. Un copione che si ripete contro la Russia di Vladimir Putin, il leader definito con poca diplomazia «assassino» dal presidente Biden e sotto pressione per l'avvelenamento e l'arresto dell'oppositore politico Alexey Navalny. Non è un caso che Stati Uniti e Unione Europea abbiano agito di nuovo insieme, adottando contemporaneamente ieri, contro la Cina, le prime sanzioni dai tempi di piazza Tienanmen per le detenzioni di massa degli uiguri nello Xinjiang e a inizio marzo ai danni della Russia per il caso Navalny. Ora gli Usa vorrebbero che l'Europa si spingesse oltre e fermasse Nord Stream 2, il gasdotto definito dal segretario di Stato Usa Blinken, dal vertice Nato di Bruxelles, «una cattiva idea». L'America «chiede sanzioni alle aziende partecipanti». Intanto Italia Francia e Germania convocano gli ambasciatori cinesi dopo la rappresaglia di Pechino, che ha colpito con sanzioni alcuni eurodeputati.
Appena insediato alla Casa Bianca, Biden aveva avvertito gli alleati, con «America is back», «l'America è tornata», «per difendere le democrazie», puntando anche sull'alleanza con i partner europei. «È tempo di scegliere se stare con la libertà o con gli autocrati». Gli Stati Uniti - è il tema chiave della politica estera di Biden - non intendono voltarsi dall'altra parte di fronte a gravi violazioni dei diritti umani, da Hong Kong al Myanmar, da Mosca a Pechino. È questo il fronte su cui Usa e Ue stanno trovando continue convergenze.
Ma a fare muro comune, denunciando un «clima da guerra fredda» sono proprio Russia e Cina, che anche sul fronte vaccini intendono vincere la guerra geopolitica. Mentre a Bruxelles si riuniscono i ministri degli Esteri della Nato, il capo della diplomazia russa Sergei Lavrov, in visita in Cina dove ha incontrato l'omologo cinese Wang Yi, ha accusato gli Stati Uniti di «cercare di distruggere l'architettura legale internazionale».
Il cinese Wang Yi ha avvertito che «l'era dell'interferenza arbitraria» negli affari della Cina «con storie inventate o bugie fabbricate è finita per sempre». L'asse russo-cinese si rafforza. Per Biden è necessario fare fronte comune con la Ue.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.